I trattori dei Gilet arancioni si rimettono in moto e questa
volta puntano verso Roma: il 14 febbraio le organizzazioni agricole che hanno
fondato questo libero movimento della terra – Agci, Associazione frantoiani di
Puglia, Cia, Confagricoltura, Confocooperative, Copagri, Italia olivicola,
Legacoop, Movimento nazionale agricoltura, Unapol, Liberi Agricoltori – daranno vita ad una grande manifestazione di
protesta, insieme ai sindacati degli operai e ai Sindaci, contro il governo,
disattento alle richieste degli agricoltori del Sud, per sensibilizzare
l’approvazione di misure vere in favore dell’olivicoltura pugliese ed italiana,
massacrata da calamità naturali senza precedenti.
A precedere la grande mobilitazione degli agricoltori
pugliesi ci saranno presidi fissi in diversi Comuni della Puglia. È quanto deciso oggi pomeriggio a Ruvo di
Puglia durante l’assemblea che ha visto la partecipazione di oltre 500
agricoltori. “Siamo una fabbrica a cielo aperto, la più importante in Puglia ed
in Italia, non arretriamo nemmeno di un millimetro: è una questione di dignità
– spiega il portavoce dei Gilet arancioni, Onofrio Spagnoletti Zeuli -. La data
della manifestazione è simbolica: il giorno di San Valentino rinnoviamo la
promessa d’amore alla nostra terra”. La prossima settimana sarà dedicata alle
assemblee nelle città olivicole più rilevanti della Regione, da Cerignola a
Leuca, verranno anche pianificati i percorsi che seguiranno i trattori che
partendo da ogni angolo della Puglia arriveranno a Roma il 14 febbraio. Sono in programma anche diversi incontri con
gli olivicoltori delle altre regioni italiane che in massa stanno manifestando
solidarietà e sostegno al movimento pugliese.
“Il 14 febbraio sarà mobilitazione nazionale, bisogna
salvare realmente l’olivicoltura italiana – conclude Spagnoletti Zeuli -. Serve
un decreto con risorse reali ed una serie di interventi per rilanciare uno dei
settori più importanti dell’agricoltura italiana”.
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