Tra i tanti sbocchi professionali che è possibile immaginare
per un giovane al termine del percorso di studi superiore, non capita molto
spesso di sentir parlare di “agricoltura”.
Se nell’immaginario collettivo resiste una visione del
“lavoro agricolo” legato alla tradizione, a un rapporto con la “terra” più
vicino alle generazioni precedenti che a quelle attuali, i “tempi moderni” ci
restituiscono invece una dimensione agricola che dal punto di vista
professionale offre interessanti scenari.
Perché nonostante il fatto che nel mondo del lavoro stiano
nascendo professioni sempre nuove, spesso legate alle nuove tecnologie della
comunicazione, gli studenti e le studentesse che stanno ultimando il proprio
percorso di istruzione superiore in Agraria e che hanno toccato con mano
materie che spaziano dal marketing all’estimo agrario, dalla biologia alle
tecniche di trasformazione dei prodotti, in costante dialogo con le peculiarità
rurali del territorio, ben sanno degli sviluppi professionali che il settore
agricolo sta attraversando.
Ma vale la pena approfondire il tema anche per tutti quei
giovani studenti e studentesse che, pur avendo frequentato altri indirizzi di
studio, possono trovare stimolante l’idea di avvicinarsi a una realtà
professionale in chiara ascesa. A dirlo è un’analisi di Coldiretti su dati
MIUR.
Intanto, il numero di giovani che sceglie di frequentare
corsi di studio in agraria alle superiori o all’università:
cresce del 36% il numero di iscritti a un istituto agrario
nell’anno scolastico 2017/18;
è aumentato (+ 14,5%) nel corso degli ultimi 7 anni il
numero di giovani che hanno scelto di iscriversi alla facoltà di Agraria.
Poi c’è da registrare anche il rinnovato interesse delle
famiglie degli studenti: Coldiretti ci informa infatti che 8 genitori su 10
appoggiano la scelta dei propri figli di intraprendere un percorso di studi che
potrebbe portarli in futuro a esplorare il mondo delle professioni agricole.
Un mondo professionale, va detto, particolarmente
eterogeneo, fatto di tanti mestieri che allargano di molto il “campo di
coltivazione”, con competenze tecniche e specialistiche che arricchiscono il
profilo dell’agricoltore 2.0, dell’agronomo, del perito agrario. Solo per fare
qualche esempio. Un’occasione, dunque, per stimolare studenti e studentesse a
riflettere su possibili sbocchi formativi e professionali orientati alla
valorizzazione delle terre agricole anche in ottica di innovazione. Perché
ormai l’agricoltura non è più quella di una volta!
Fonte: OrizzonteScuola.it
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