
Nelle regioni del Meridione – emerge dallo studio – ogni
impresa può contare in media su meno di 20 km di infrastrutture, circa la metà
di quelli a disposizione delle imprese del Nord-Ovest, con la Puglia fanalino
di coda con appena 7,9 km per azienda. A fronte di una media nazionale di 23 km
di autostrade ogni 1000 kmq, nel Sud si scende a 20 km/1000 kmq, con la
Basilicata ferma a 3 km/1000 kmq e il Molise bloccato a 8 km/1000 kmq. Anche la
dotazione di linee ferroviarie risulta inferiore nel Mezzogiorno, con 36
km/1000 kmq nelle Isole, mentre a livello nazionale la media è di 55 km/1000
kmq. Sul territorio, la presenza di infrastrutture fisiche (autostrade, strade
e linee ferroviarie) è fortemente diversificata: l’indice costruito da Nomisma
mediante la normalizzazione della presenza di reti viarie sul territorio
regionale fa emergere come a fronte di un indicatore medio nazionale pari a
153, nelle Isole si scenda a 130 e in Sardegna addirittura a 59. Quanto al
digitale, inoltre, sebbene il Sud risulti di poco indietro alle macro-aree
italiane (accede ad internet il 78% delle famiglie del Meridione, rispetto
all’84% del Nord), più critica è la diffusione delle innovazioni tecnologiche
nelle imprese. Sono state introdotte solo da poco più di un’azienda su 4, il
26%, mentre nel Nord si arriva al 40%.
È l’agroalimentare a risentire più di altri settori di un
simile gap di reti fisiche e digitali. L’incidenza dell’agrifood sul totale
delle merci movimentate su strada va oltre un quarto dei volumi movimentati in
Molise e Sicilia, sotto il 10% in Calabria, cui si appaia solo la Valle
d’Aosta. Le montagne condizionano, inevitabilmente, il trasporto su strada; la
limitata capacità regionale di esportare spiega, invece, il traffico marittimo
per lo più di trasbordo. Nel decennio 2008-2018 l’export del Nord è cresciuto
del 62%, mentre quello del Sud, geograficamente concentrato nei mercati di
prossimità e che raggiunge solo in minima parte i mercati più distanti, solo
del 46%, con un peso sul Pil pari al 2%, mentre al Nord si attesta al 3,1%.
“Lo studio Nomisma – commenta Agrinsieme – mette in luce,
qualora ve ne fosse ancora bisogno, le difficoltà con le quali quotidianamente
sono costrette a scontrarsi le imprese del Sud Italia. Non possiamo più
trascurare quanto le condizioni della rete infrastrutturale materiale e
immateriale, dai trasporti al sistema idrico, condizionino, a partire dalle
potenzialità dei territori, il ruolo dell’agricoltura e dell’agroalimentare
italiano anche nel contesto comunitario. Ancor più nel Mezzogiorno e quindi sul
Mediterraneo, dove l’agroalimentare vale quasi 30 miliardi con un export di
oltre 7 miliardi, e dove va fa fatto un lavoro importante per salvaguardare gli
sbocchi di mercato delle produzioni agroalimentari iconiche del territorio, a
partire dagli agrumi e dall’olio extravergine di oliva. L’edizione di “Grow!” a
Matera – continua Agrinsieme – rinnova l’impegno, già preso ad inizio anno a
Roma, a promuovere occasioni valide di dibattito sul campo e in merito alle
infrastrutture quali leve strategiche della competitività del settore,
chiamando in causa gli interlocutori più direttamente coinvolti, dalle
istituzioni al mondo imprenditoriale e agricolo oltre che cooperativo italiano”.
All’iniziativa sono intervenuti, tra i molti altri, il
Ministro delle Politiche agricole alimentari, forestali e del turismo Gian
Marco Centinaio, il coordinatore della Commissione agricoltura della Conferenza
delle Regioni Leonardo Di Gioia, l’assessore all’agricoltura della Regione
Basilicata Francesco Fanelli, l’assessore all’agricoltura della Regione
Siciliana Edy Bandiera, il presidente dell’Autorità di Sistema Portuale del
Mare Adriatico Meridionale Ugo Patroni Griffi, il presidente di Federalimentare
Ivano Vacondio, il responsabile dell’Area Agricoltura e Industria Alimentare di
Nomisma Denis Pantini, il coordinatore nazionale di Agrinsieme Franco
Verrascina e i copresidenti del Coordinamento Dino Scanavino, Massimiliano
Giansanti e Giorgio Mercuri.
A questo terzo appuntamento di “Grow!”, l’innovativa
piattaforma e laboratorio di riflessione sulle policy che influenzano il futuro
del settore ideata da Agrinsieme e messa a disposizione di decisori pubblici e
associati, farà seguito nei prossimi mesi un incontro analogo durante il quale
l’attenzione sarà dedicata alla situazione infrastrutturale del Settentrione
del Paese.
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