
L’uso di bio-insetticidi è attualmente diffuso e
raccomandato per limitare l’utilizzo di agrofarmaci e favorire così un modello
di agricoltura più. Ma è necessario approfondire i potenziali effetti
collaterali che tali biocidi naturali possono avere sull’uomo e su altri
organismi che non sono il loro bersaglio.
I ricercatori hanno studiato in particolare gli effetti di
un bio-insetticida naturale largamente utilizzato in agricoltura, il fungo
Beauveria bassiana, sulle api, compiendo test di tipo comportamentale sul campo
e analisi chimiche presso il Centro di Spettrometria di Massa UNIFI.
Sono stati riscontrati effetti inaspettati sulle capacità
delle api di riconoscere le proprie compagne di nido, alterando una delle
caratteristiche cruciali per l’integrità coloniale di queste complesse società.
L’esposizione alle spore del fungo sul corpo delle api modifica, infatti, la
composizione della miscela degli odori che media il riconoscimento dei membri
della colonia, permettendo a individui estranei di essere accettati all’interno
della società. La possibile penetrazione nella colonia di api estranee,
potenziali trasportatrici di patogeni e parassiti, potrebbe tra l’altro
favorire la diffusione delle tante malattie che attualmente affliggono le api”.
Lo studio conferma quanto evidenziato da altre ricerche
circa la necessità di mettere a punto un dosaggio dei bio-insetticidi naturali
che tenga conto non solo della mortalità dei singoli insetti impollinatori ma
anche degli effetti sulla complessa organizzazione sociale alla base della loro
sopravvivenza”.
da UNIFI Magazine, 4/6/2019
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