
“La Puglia è la peggiore in Italia nella spesa dei fondi del
PSR e lo scenario a tinte fosche è anche più grave perché finora la Regione
Puglia ha evitato il disimpegno (n+3) grazie esclusivamente alle misure a
superficie, mente è risibile la spesa sulle misure strutturali, legata tra
l’altro al trascinamento del PSR 2007/2013. Per evitare il disimpegno
automatico delle risorse del PSR al 31 dicembre 2019, l’Assessorato regionale
all’Agricoltura dovrebbe spendere 176 milioni di euro nei prossimi mesi,
impresa ardua, soprattutto se si continua di questo passo, con l’Assessore
regionale che guarda il dito che indica la luna”, è la denuncia di Savino
Muraglia, presidente Coldiretti Puglia.
Dopo la paralisi provocata dai ricorsi al TAR, fioccano le
esclusioni delle imprese dalla graduatoria del bando del PSR per gli
investimenti a causa di DURC e documenti bancari. “E’ l’ennesima beffa ai danni
degli agricoltori che aspettano dal 2016 un sostegno agli investimenti che, ad
1 anno dalla chiusura del PSR, non si concretizza, aggiunge il presidente
Muraglia. Come se non bastassero i criteri per cui si sono moltiplicati ricorsi
e ricorrenti avverso un bando datato 2017, oggi per DURC negativi per
disallineamento o mancato aggiornamento dei dati, anche per bancabilità e
cantierabilità le aziende sono escluse dalla graduatoria, senza contare che
molti agricoltori hanno già iniziato ad investire a spese proprie, aspettando
Godot”.
“E’ una sconfitta per le speranze degli agricoltori pugliesi
– insiste il presidente Muraglia – che perdono opportunità strategiche per lo
sviluppo in un settore chiave per la ripresa economica, l’occupazione e la
sostenibilità ambientale, in una regione dove maggiore è il bisogno
occupazionale e più elevati sono i tassi di fuga dei giovani all’estero”.
Le priorità per il mondo agricolo pugliese sono gli
investimenti e il futuro dei giovani – denuncia Coldiretti Puglia – e risposte
serie da dare agli imprenditori agricoli che vivono il dramma della Xylella,
schiacciati dal peso della burocrazia.
“Neppure con il PSR l’Assessore regionale Di Gioia –
aggiunge il presidente Muraglia – è riuscito ad aiutare gli olivicoltori
dell’area infetta da Xylella, con 536 aziende finanziabili con il bando per la
ricostituzione del patrimonio olivicolo che, dopo mesi di istruttoria, non
hanno ricevuto ancora 1 euro di sostegno per cavilli, incroci con multe elevate
dai Carabinieri Forestali e ogni altro intoppo burocratico, di cui in Puglia
ormai facciamo collezione. Tutto serve a non fare. Ancora al palo la misura
4.1C per gli investimenti delle imprese olivicole dell’area infetta per il
funzionamento a singhiozzo del portale e sofismi burocratici e il bando per le
strutture di trasformazione, frantoi cooperativi, aziendali e industriali,
altri 50 milioni di euro tuttora inutilizzati”.
“Oltre alla scure della Corte dei Conti sull’avanzamento
della spesa del PSR Puglia per i giovani in agricoltura, ferma al 3% – conclude
il presidente Muraglia – secondo i dati della Rete Rurale Nazionale è stato
speso solo l’11,6% delle risorse utili ad evitare il disimpegno automatico”.
Fonte: Corriere Ortofrutticolo
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