giovedì 31 ottobre 2019
Caporalato: Bellanova, controlli più smart con Registro Unico

''Sul fronte dei controlli - ha detto la ministra - credo
sia giusto sottolineare non solo l'impegno ad aumentarli, ma anche la richiesta
di renderli più efficaci. A partire dall'utilizzo del Registro unico dei
controlli agricoli che serve proprio ad evitare che più organismi effettuino
sulla stessa azienda lo stesso controllo. È un diritto delle imprese - ha
aggiunto Bellanova - che va garantito ed è interesse della Pubblica
amministrazione gestire le proprie risorse in maniera migliore".
"Dobbiamo lavorare insieme - ha detto ancora - su tutti
i fronti, perché il caporalato è criminalità. E lo Stato, se organizza le sue
forze, se agisce condividendo obiettivi e strumenti, se si muove compatto può
affrontare i problemi, partendo dalle aree dove c'è il maggior disagio. Perché
non dimentichiamoci che qui ci sono - ha sottolineato Bellanova - migliaia di
persone da tutelare, ci sono migliaia di aziende che aspettano risposte per il
loro lavoro quotidiano, c'è un sistema la cui credibilità va
salvaguardata".
"Le recenti operazioni di Latina o di Foggia ci
ricordano", ha proseguito la Ministra Bellanova, "quanto brutale sia
lo sfruttamento, fin dove arrivi la negazione dei diritti. E qui voglio anche
dire che questo fenomeno non è purtroppo limitato al settore agricolo, sul
quale si focalizza la legge 199. Credo che un confronto parlamentare per la sua
estensione ad altri settori sia necessario".
''Fin dai primi giorni dal mio insediamento - ha ricordato
la ministra - ho ribadito che dobbiamo garantire la piena attuazione della
legge 199. Su questo stiamo lavorando. Dalla sua approvazione la legge ha avuto
una immediata applicazione nella sua parte repressiva, come dimostrano
l'aumento dei controlli da parte dell'Ispettorato nazionale del Lavoro e
l'incremento delle indagini delle magistratura. Non c'è però solo l'attività di
repressione da portare avanti, c'è un pilastro fondamentale che è quello della
prevenzione. Su questo si sta concentrando l'azione del governo e del mio
ministero'' ha concluso.(ANSA).
mercoledì 30 ottobre 2019
FOGLIE TV - A Madrid con l'OP ARCA FRUIT per la fiera internazionale ded...
FRUIT ATTRACTION nel corso degli anni ha avuto un aumento considerevole dei visitatori, dando ragione agli organizzatori che hanno creduto in questo appuntamento.
Rispetto alla Fruit Logistica di Berlino, che si tiene annualmente nel mese di febbraio, si riscontrano affinità ma anche molte differenze al punto che la partecipazione ad una non può di fatto escludere l’altra.
La chiave di questo successo è con ogni probabilità nel riconoscere il comparto ortofrutticolo un autentico canale di sviluppo che merita sostegno.
Modernizzazione, salvaguardia della varietà e della tipicità, sviluppo rurale per 900.000 ettari e oltre 27 milioni di tonnellate di prodotto inducono il governo spagnolo ad intraprendere progetti di sostegno e ad intravedere un futuro pieno di tanti colori così come lo è questa fiera.
Aziende agrumicole, contributi per il sostegno al ricambio varietale

Il ministero delle
Politiche agricole, alimentari, forestali ha approvato criteri e modalità di
ripartizione delle risorse del Fondo nazionale agrumicolo che prevede, tra
l'altro, la concessione di contributi per il sostegno al ricambio varietale
delle aziende agrumicole.
Per beneficiare del
sostegno, determinato nella misura massima dell'80% del costo sostenuto
opportunamente documentato, le imprese dovranno procedere all'espianto di
agrumeti esistenti colpiti da Tristeza virus e dal mal secco ed al reimpianto,
nella relativa superficie, con portainnesti che producono effetti di tolleranza
al Ctv, nonché con le varietà previste dai disciplinari Dop/Igp approvati e riconosciuti.
Le domande di aiuto
saranno presentate ad Agea dai produttori secondo modalità e tempistiche che
saranno stabilite da apposito decreto.
Fonte: C.I.C.A. Bologna
Autore: 231 Academy CICA
Bologna
Cereali: censimento Ismea, oltre 1.460 i centri stoccaggio
Sono 1.460 i centri di stoccaggio di cereali in Italia. E'
quanto emerge dal nuovo censimento di Ismea, dopo quello del 2012-13, che
fotografa queste importanti strutture di raccordo tra le fasi della produzione
primaria e della trasformazione industriale. In particolare, secondo l'indagine
quantitativa e qualitativa conclusa a marzo 2019, sono 3.300 le aziende della
filiera cerealicola, di cui 1.103 in possesso di centri di stoccaggio.
Obiettivo del censimento è mettere a disposizione informazioni per orientare
future politiche per aumentare la competitività dell'intera filiera
cerealicola.
Tra i dati emersi, Ismea rileva che il 64% del totale dei
centri censiti ha più di 30 anni di età, quota che sale al 74% nel Nord Est e
nel Centro mentre scende al 47% nel Sud e Isole; nel 40% dei casi sono stati
realizzati interventi di ampliamenti e per la stessa quota ammodernamenti e/o
ristrutturazioni; quota che risulta omogenea tra le macro aree geografiche, ad
eccezione del Sud e Isole dove risulta un valore superiore al 70% di centri che
non hanno fatto ampliamenti e il 56% ammodernamenti.
Il 66% del totale dei centri è dotato di una sola fossa di
scarico e il 63% di una sola linea di carico; il dettaglio regionale evidenzia
uno scenario più favorevole solo per i centri censiti in Puglia. Quanto alla
capacità di carico e scarico, nel 50% dei centri è inferiore a 300 quintali/h;
solo in Emilia Romagna, Puglia, Marche e Friuli V.G. si scende al 30%. Riguardo
la dotazione strumentale, circa il 90% dei centri ha dichiarato di possedere
almeno una delle strumentazioni considerate e solo il 10% di non possederne
nessuna. Tra le strumentazioni maggiormente presenti ci sono gli strumenti
rapidi di analisi qualitativa (il 73% dei casi, con particolare riferimento
alla misurazione di umidità, peso specifico e proteine).
Latte, Bellanova: necessario agire sui punti critici della filiera. Più export e dialogo con la grande distribuzione

"Mi interessa", ha detto Bellanova, "un
lavoro insieme su come trovare più spazi commerciali per i formaggi da latte
pecorino in Italia e nel mondo.
Su questo sentirò anche il Ministro Di Maio per partire
dagli Stati Uniti, ma anche per allargare il lavoro su mercati che voi ci
indicherete. Sulla grande distribuzione italiana crediamo si possa costruire un
dialogo come stiamo facendo per altre filiere.
Noi restiamo in campo per seguire tutta l'attuazione delle
misure e disponibili per costruire un percorso di lungo periodo. Perché lungo
deve essere il futuro delle vostre aziende, dai pastori ai trasformatori.
Servirà l'impegno di tutti, il mio ve lo assicuro non mancherà".
Contratti di filiera, tracciabilità, programmazione
produttiva: questo il raggio d'azione illustrato oggi a Cagliari dalla Ministra
Teresa Bellanova al Tavolo Latte Ovino.
"La mia presenza qui oggi", ha esordito la
Ministra, al Tavolo insieme alla struttura tecnica del Mipaaf, "è la
testimonianza dell'attenzione nazionale sulla filiera del latte ovino. Sono
venuta qui per ascoltare le vostre posizioni e per dare conto del lavoro che il
Ministero sta facendo per il settore".
"Come sapete", ha proseguito Bellanova, "fin
dal giorno del mio insediamento ho chiesto ai direttori generali di accelerare
il più possibile le risposte ai diversi settori. Per il latte ovino sono stati
assunti impegni che andavano attuati. Sono qui per dire cosa abbiamo fatto in
questo mese e mezzo e anche per chiedere a ognuno di voi un passo in avanti
nella responsabilità. Oggi la domanda è: come agiamo insieme? Non serve
un'azione spot ma una programmazione di medio lungo periodo che dia prospettiva
e dignità a un prodotto simbolo dell'Italia nel mondo come il Pecorino romano.
E la risposta è: Contratti di filiera, tracciabilità e programmazione
produttiva".
"Sui contratti di filiera", ha poi affermato
Bellanova, "abbiamo 10 milioni di euro di risorse, vi annuncio qui che
abbiamo raggiunto l'intesa con le Regioni e in questa settimana firmeremo il
decreto e lo invieremo al Mef.
Sulla tracciabilità crediamo che rendere trasparenti i
flussi del latte aiuti tutti, anche a evitare polemiche. Il testo del decreto è
pronto e lo manderemo alle Regioni nella prossima riunione tecnica utile.
Sulla programmazione produttiva vi chiedo un passo in
avanti. Il nuovo Piano di regolazione dell'offerta del formaggio Pecorino
Romano è all'approvazione dei produttori di formaggio, per essere poi
ratificato dai produttori di latte. È uno strumento troppo importante per non
utilizzarlo, anche guardando all'organismo interprofessionale che è nato.
Infine, sui 14 milioni di euro per l'acquisto di pecorino
per gli indigenti il decreto è alla corte dei conti per la registrazione e Agea
sta già predisponendo il bando da emanare appena la norma sarà in Gazzetta
ufficiale".
Iscriviti a:
Post (Atom)