
Il premier, che ha firmato il patto del Parmigiano, ha
annunciato due giorni prima del Consiglio dei ministri, con all’ordine del
giorno la variazione del Def, che non ci
saranno tasse per l’agricoltura e
soprattutto non si interverrà sul gasolio agricolo per il quale era stato
ipotizzato un aggravio delle accise duramente contestato dalla Coldiretti perché
si tratta di “Un provvedimento che non porterebbe alcun beneficio immediato in
termini di utilizzo di energie alternative ma determinerebbe solo aumento dei
costi che peserebbe sulla competitività dell’agroalimentare nazionale e
costringerebbe semplicemente molti pescatori, agricoltori e allevatori a
chiudere la propria attività con un devastante impatto ambientale soprattutto
nelle aree interne più difficili”.
Oltre alla questione
fiscale, il premier e i
ministri presenti hanno risposto a stretto giro su tutti i dossier più caldi messi sul tavolo dal
Presidente della Coldiretti, Ettore Prandini. A partire dal Ceta (accordo
Ue-Canada) che ha fatto perdere in 6 mesi il 32% del mercato dei formaggi , e
non solo. Consente di importare carni di
vitelli alimentati con farine di sangue severamente vietate nella Ue. Sotto
accusa anche gli altri accordi siglati
con Paesi che fanno lavorare anche i bambini.
E poi i dazi Usa che rischiano di tradursi in una penalizzazione per
l’agroalimentare italiano assolutamente
estraneo al contenzioso che coinvolge le industrie aerospaziali peraltro
neppure italiane. Tema centrale
l’etichetta con l’indicazione dell’origine su tutti i prodotti ( Prandini ha invitato ad
approvare i decreti attuativi a partire
da quelli sui suini così si vedrà quanta mortadella è fatta con carni
nazionali) per dare la possibilità ai consumatori di fare scelte di acquisto
consapevoli e i codici doganali che
consentono a un prodotto agricolo
proveniente da un paese estero di diventare italiano grazie all’ultima
lavorazione avvenuta nel nostro Paese.
E ancora le infrastrutture: bisogna favorire – ha spiegato
Prandini - il trasporto merci su ferrovia
e investire sulle autostrade del mare.
Strategici anche gli investimenti sulle energie rinnovabili come il
biometano agricolo, la nuova frontiera dell’economia circolare e dello sviluppo
sostenibile. Inevitabile il riferimento alla Pac . Oltre ad evitare tagli,
nella riforma non bisogna tener conto
solo degli ettari, ma anche degli occupati e
delle modalità produttive perché non si possono mettere sullo stesso
piano i costi sostenuti dagli agricoltori italiani con quelli della Romania che
percentualmente incassano più del nostro Paese.
Prandini è tornato poi a sensibilizzare il Governo su alcune
emergenze, dalla cimice asiatica, che sta mettendo in crisi i frutteti, alla fauna selvatica, in particolare i
cinghiali che distruggono raccolti e
animali.
Infine i marchi scippati all’Italia, con l’ultimo caso della
Pernigotti che si è rimangiata l’accordo
sottoscritto o la Lactalis che ha scritto agli allevatori conferenti e,
nonostante un accordo firmato, ha comunicato che non rispetterà il prezzo
stabilito perché troppo alto.
Dai politici le prime riposte. Sull’etichetta , riferendosi
anche alla questione del codice doganale, il premier ha affermato che va sempre indicata la provenienza del
prodotto e ha dato garanzie
sull’emanazione del decreti applicativi per l’etichettatura di tutti gli
alimenti.
La priorità, - ha dichiarato - è tutelare il Made in Italy
in tutte le sedi facendo leva su
tracciabilità, sicurezza e qualità. Riferendosi poi agli accordi di
libero scambio ha sostenuto la necessità che si ottenga sempre il rispetto
della parità delle condizioni, dei controlli efficaci e della reciprocità delle
norme su impatto ambientale, economico e sociale.
Sull’etichetta con l’indicazione dell’origine Coldiretti ha incassato anche le
assicurazioni della ministra delle Politiche agricole, alimentari e
forestali, Teresa Bellanova, che l’ha
indicata come la “sua prima battaglia
politica”. Ha anche annunciato un’ alleanza con la Francia per estendere la
lista dei prodotti con etichettatura obbligatoria. Un’azione che porterà avanti
con il ministero della Salute, perché “un euro di più investito nella qualità
equivale a un euro risparmiato nel
sistema sanitario nazionale”. La ministra ha anche garantito che accelererà sul
recepimento della direttiva Ue sul contrasto alle pratiche commerciali sleali a
cominciare dalle aste al doppio ribasso
che ha definito “caporalato in giacca e cravatta”.
Dalla parte dell’etichetta trasparente si è schierato il
ministro dello Sviluppo economico che si
è espresso a favore della massima tracciabilità perché ha detto che non si può
non conoscere quello che i nostri figli mangiano. Patuanelli si è impegnato
come Mise a portare avanti l’iniziativa Coldiretti “Stopciboanonimo”. Un
contributo secondo il ministro potrà arrivare anche dall’applicazione della
tecnologia blockchain.
Capitolo dazi Usa: il
presidente del Consiglio ha garantito l’impegno a fare tutto il
possibile. Per Bellanova non devono pagare i nostri agricoltori che hanno già
dovuto sostenere un conto da 1 miliardo per l’embargo russo.
Il tema forte della prima giornata con lo sciopero dei giovani è stato il clima. Con il riconoscimento del
ruolo strategico dell’agricoltura.
Conte ha lanciato alla Coldiretti l’invito ad essere alleata
del governo per un Green new deal , per un’Italia più verde. “Voi – ha
detto rivolgendosi alla platea d ei
coltivatori coldiretti -avete nel Dna la cura del verde e dei territori. Ha
dato dunque atto al settore agricolo di
essere protagonista di un nuovo modello di sviluppo sostenibile con
l’agricoltura biologica, per esempio, che
consente di trattenere nel suolo più sostanze e garantisce maggior assorbimento di anidride
carbonica.
E infine un ringraziamento per il progetto per l’Africa di
Coldiretti, Bonifiche ferraresi, Consorzi agrari ed Eni, strategico per
l’agricoltura che così esprime un’incidenza nel quadro geopolitico realizzando
un progetto nel Nord Africa che consente ai giovani africani di lavorare la
loro terra e sfamare la loro gente.
Schierato sulle posizioni Coldiretti anche l’ex ministro
dell’Interno Salvini, che riferendosi allo sciopero dei giovani per il clima ha
sottolineato che è un atto politico anche comprare italiano e ha anche rilevato
che c’è la convenienza dell’industria a vendere prodotti genuini. Ha assicurato
che sarà sempre dalla parte degli agricoltori “ che certamente è un popolo non
da reddito di cittadinanza”. Così come ha espresso tutta la sua contrarietà a
nuove tasse agli agricoltori, agli
accordi internazionali mentre ha detto che bisogna intervenire sulla fauna
selvatica. Sul bilancio europeo ha tuonato: “per votare un documento che tagli
i fondi all’agricoltura dovranno passare sui corpi degli europarlamentari della
Lega”.
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