
Tanto più che ci sarebbe già qualche fuga in avanti per
iniziare a chiudere un prezzo di massima per la nuova annata, senza avere
chiaro quale sarà il saldo 2019. O meglio: alcuni starebbero pagando solo 14
cent al litro, arrivando così a un prezzo finale del prodotto di 74 cent/litro,
ben lontano dall'euro al litro auspicato durante le proteste per il altte
pagato 60 centesimi. "Eppure il pecorino romano ha raggiunto i 6,95 euro
al kg", dice all'ANSA Gianuario Falchi, che insieme a Nenneddu Sanna è uno
degli allevatori che ha rappresentato i pastori al tavolo ministeriale.
"Vogliamo il prezzo giusto e per questo dobbiamo sederci attorno ad un
tavolo. L'impressione, però, è che la vertenza sia stata messa da parte dalla
politica e il cambio di governo e le varie campagne elettorali non hanno
aiutato. Chi pensa che l'emergenza sia finita si sbaglia di grosso e non ha
capito dove stanno le criticità - aggiunge - buttare il latte è stato molto
doloroso e oggi la gente è disperata perché, rispetto alle soluzione prospettate,
è rimasto solo il nostro dolore. Non abbiamo risposte, eppure abbiamo fatto
l'impossibile per portare a casa il risultato", denuncia.
Quello che viene sollecitato ora è un nuovo incontro al
tavolo ministeriale per definire le regole per i prossimi anni.
"Invece nulla si sta muovendo, i 49 milioni per il
settore sono fermi in un cassetto, la politica se ne lava le mani e l'Oilos è
in alto mare - osserva amareggiato - I pastori hanno già raschiato il badile:
non si può continuare a produrre con questi prezzi".(ANSA).
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