La Cina potrebbe imporre dazi aggiuntivi sul 90 per cento dei
prodotti agroalimentari importati dagli USA per un controvalore annuale di
circa 20 miliardi di dollari. Lo rende noto Confagricoltura sulla base
dell’ultima lista messa a punto dal governo di Pechino per replicare alle
ulteriori misure tariffarie, fino a 200 miliardi di dollari, annunciate
dall’amministrazione americana.
“L’escalation in atto mette a serio rischio il normale
andamento degli scambi di prodotti agroalimentari sui mercati a livello
mondiale - dichiara il presidente di Confagricoltura, Massimiliano Giansanti. -
Al di là degli effetti di breve periodo, le guerre commerciali non giovano a
nessuno”.
Secondo le stime dell’Usda, il ministero Usa
dell’Agricoltura, per effetto dei dazi cinesi, il reddito dei produttori di
seminativi potrebbe ridursi del 20 per cento. “Occorre anche considerare –
aggiunge Giansanti – che i dazi straordinari fanno salire l’instabilità sui
mercati, perché vengono amplificate le reazioni rispetto all’andamento dei
raccolti”.
Confagricoltura prende ad esempio il caso della soia. “In
Brasile – spiega il presidente - è prevista una produzione abbondante
nell’ordine di 115 milioni di tonnellate, in grado di soddisfare la maggiore
domanda dalla Cina. Di converso, a causa di una prolungata siccità,
l’Argentina, terzo produttore al mondo, dovrà importare circa 5 milioni di
tonnellate di soia per soddisfare la domanda degli impianti di triturazione”.
“In più - conclude Giansanti - siamo preoccupati per il
fatto che, in passato, gli strumenti della politica agricola comune si sono
rivelati inadeguati a prevenire e gestire le gravi crisi di mercato. Basti
pensare alle conseguenze del blocco delle importazioni deciso dalla Federazione
Russa”.
Nei giorni scorsi, i leader delle le principali
organizzazioni degli agricoltori americani hanno inviato una lettera al
presidente Donald Trump e al Congresso per chiedere la sospensione delle guerre
commerciali e di riportare le trattative nella sede dell’Organizzazione
mondiale del commercio.
“Auspichiamo che la richiesta venga accolta”, ha concluso
Giansanti.
Fonte: Confagricoltura
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