Un dispositivo diagnostico capace di rilevare il batterio
della Xylella sugli ulivi in tempi brevi e a costi contenuti. E’ il lavoro
pubblicato su Scientific Reports dal gruppo di ricerca formato da Cnr Nanotec
di Lecce e Università del Salento, e ripreso da ANSA Terra&Gusto, su un
prototipo che si basa su micro-sensori per l’individuazione della malattia che
si sviluppa all’interno delle piante.
Il dispositivo è un primo importante progresso verso la
diagnostica sul campo. Il rilevamento della Xylella fastidiosa viene
solitamente eseguito con tecniche di laboratorio, mentre in questo lavoro,
spiega la ricercatrice del Cnr Serena Chiriacò, “i metodi tradizionali sono
stati confrontati con il nuovo test ottenendo risultati sovrapponibili, ma con
vantaggi significativi in termini di costi e tempo impiegato per l’analisi”.
“Lo sviluppo di nuove tecniche diagnostiche -aggiunge Andrea
Luvisi, ricercatore Università del Salento- rappresenta un’utile risorsa per le
azioni di monitoraggio, attività imprescindibile per il contenimento
dell’epidemia”.
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