Con la pubblicazione
in Gazzetta ufficiale dell’Unione Europea dei regolamenti di esecuzione
viene esteso il divieto di utilizzo delle tre sostanze attive neonicotinoidi
imidacloprid, clothianidin e thiamethoxam a tutti gli usi all’aperto (sia
applicazione fogliare che concia di sementi destinate all’utilizzo all’aperto).
La decisione della Commissione segue la pubblicazione di
nuovi studi dell’Efsa che confermano la pericolosità delle tre sostanze per la
salute delle api. Lo scorso 27 aprile anche il comitato permanente per i
prodotti fitosanitari aveva dato il via libera alla proposta della Commissione,
con il supporto di 18 Stati membri tra cui Italia, Francia, Germania e Regno
Unito.
I tre regolamenti estendono, dunque, il divieto parziale già
in vigore dal 1° dicembre 2013, rendendolo quasi totale, con la sola eccezione
del mantenimento dell’autorizzazione per gli usi come insetticida in serre
permanenti o per la concia di sementi destinate a coltivazioni in serra che
permangono all’interno per la totalità del ciclo produttivo.
I regolamenti entrano in vigore il ventesimo giorno
successivo alla pubblicazione in Gazzetta ufficiale dell’Unione. Gli Stati
membri potranno stabilire un periodo di tolleranza per modificare o revocare le
autorizzazioni dei prodotti fitosanitari contenenti le tre sostanze attive che
dovrà essere il più breve possibile e ad ogni modo entro il 19 dicembre 2018.
Anche per l’immissione in commercio delle sementi conciate è previsto un
periodo di transizione di 6 mesi, fino al 19 dicembre 2018.
Le api hanno un ruolo strategico non solo per quanto
riguarda la produzione di miele (basti pensare che In media una singola ape visita circa 7000
fiori al giorno e ci vogliono quattro milioni di visite per produrre un
chilogrammo di miele) ma per l’agricoltura nel suo complesso in quanto oltre il
75% delle colture alimentari mondiali dipendono in una certa misura
dall’impollinazione per resa e qualità. Le api sono impiegate anche nelle serre
per favorire lo sviluppo delle colture.
Da un stima di Coldiretti emerge che nelle campagne
italiane ci sono 1,2 milioni gli alveari
curati da 45.000 apicoltori tra hobbisti e professionali con un valore stimato
in più di 2 miliardi di euro per l’attività di impollinazione alle
coltivazioni.
Fonte: Il Punto Coldiretti
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