
Confagricoltura evidenzia
che in occasione della conferenza stampa congiunta con il presidente della
Commissione europea Juncker per annunciare l’intenzione di aprire un negoziato
di libero scambio tra UE e Tunisia, il premier tunisino Chahed avrebbe chiesto
di estendere per altri due anni la concessione del contingente aggiuntivo di
35.000 tonnellate di olio di oliva in esenzione da dazio nelle esportazioni
verso l’UE.
Ad ottobre scorso, prima
ancora della conclusione della precedente concessione, il governo tunisino
avrebbe avanzato la richiesta di rinnovo di tale provvedimento, sebbene non ci
fossero più i presupposti per una tale agevolazione. La Commissione europea,
anche su sollecitazione del Copa Cogeca, si era espressa negativamente. E anche
il Consiglio europeo si era dichiarato contrario.
“I problemi per i
produttori europei, ed in particolare per quelli italiani – rimarca
l’Organizzazione degli imprenditori agricoli -
sarebbero gravi e influenzerebbero negativamente gli equilibri del
mercato interno UE e le quotazioni dell’olio d’oliva nel nostro Paese.
Considerato anche che nei due anni in cui il provvedimento è stato attivo non
si sono riscontrati vantaggi per il mercato e l’economia tunisina.”
Confagricoltura - che già
nel 2016 si era mobilitata scrivendo al ministro delle Politiche agricole e ai
componenti delle commissioni competenti di Camera e Senato per sollecitare
interventi correttivi per mitigare gli effetti negativi delle importazioni a
dazio zero di olio dalla Tunisia - ha chiesto di avere molta cautela di fronte
a questa recente richiesta della Tunisia e, in ogni caso, di procedere ad una
approfondita e preventiva valutazione di impatto.
L’appello non è rimasto
inascoltato. Diversi parlamentari hanno già mostrato interesse alla
sollecitazione dell’Organizzazione ed hanno previsto iniziative a riguardo
sulle Istituzioni comunitarie.
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