Scattano le multe per le etichetta anonime che non riportano
in etichetta l’origine del prodotto agricolo. E’ quanto annuncia la Coldiretti
in relazione alla nota inviata dal Dipartimento dell’Ispettorato centrale della
tutela della qualità e repressione frodi dei prodotti agro-alimentari (Icqrf) agli uffici periferici di controllo,
nella quale si ricorda che i decreti sull’indicazione di origine in etichetta
per il latte e i formaggi, il riso, la pasta di grano duro i derivati del
pomodoro “sono vigenti e pienamente applicabili fino al 31 marzo 2020 e la
violazione delle disposizioni in essi contenute sono sanzionabili a tutti gli
effetti di legge”.
Una buona notizia per quel 96% di italiani che chiedono che
venga scritta sull’etichetta in modo chiaro e leggibile l’origine degli
alimenti secondo la consultazione on line del Ministero delle Politiche
Agricole. “L’Italia si è posta all’avanguardia in Europa nelle politiche per la
trasparenza dell’informazione ai consumatori, con l’etichetta di origine Made in
Italy su ¾ della spesa per impedire di spacciare prodotti stranieri come
nazionali” commenta il presidente della Coldiretti Roberto Moncalvo nel
sottolineare che “in un momento difficile per l’economia dobbiamo portare sul
mercato il valore aggiunto della trasparenza con l’obbligo di indicare in
etichetta l’origine di tutti gli alimenti”.
Un segnale positivo in questa direzione giunge dal
Commissario Ue per la Salute e la Sicurezza alimentare, Vytenis Andriukaitis il
quale ha dichiarato di ritenere maturi i tempi per affrontare la questione
dell’etichettatura con l’indicazione dell’origine dei prodotti agricoli a
livello europeo. Il Commissario ha ipotizzato “una etichetta per i prodotti
agroalimentari a due facce come una moneta, da un lato l’indicazione Ue
dall’altro quella dello Stato membro”. Secondo il commissario alla Salute
bisogna partire da un quadro comune della Ue per poi scendere a livello
nazionale. In questa direzione ha già votato più volte l’Europarlamento anche
per il pressing di sempre più Stati (oggi sono 8) che lo hanno chiesto.
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