
A Ossana (Tn), in Val di Sole nasce l’esempio di un bella
realtà commerciale che ha come obiettivo il basso impatto ambientale. L’autrice
di questa avventura è Patrizia Pedergnana, giovane che possiamo definire
un’imprenditrice ambientale, con un obiettivo ben saldo in mente: creare un
agrodistretto biologico.
Per realizzarlo si è aggiudicata il bando del Comune di
Ossana che le ha assegnato un immobile per realizzare un supermarket a basso
impatto ambientale. E Patrizia ha messo in pratica i rigidi vincoli del bando e
raggiunto l’obettivo.
Gli unici recipienti ammessi sono in vetro, almeno il 70%
dei prodotti secchi non può essere confezionato in imballaggi di plastica o
altro materiale, per i liquidi (olio, vino e altre bevande) si sale al 90%. Per
assicurare una riduzione delle emissioni e sostenere l’economia locale, per il
75% la produzione/trasformazione dei prodotti deve avvenire entro e non oltre
110 chilometri dal punto vendita. Gli alimenti da banco frigo devono essere
sfusi almeno per il 90% e, per almeno l’80%, provenire al massimo da 40 km. Per
trasportare la spesa poi tutti i contenitori dovranno essere realizzati in
carta, stoffa o altro tessuto riutilizzabile
Insomma, un modello virtuoso che speriamo possa essere
replicato. Questo supermercato rappresenta infatti una tappa nel percorso
intrapreso dal Comune di Ossana verso il taglio, verso l’annullamento, di
spreco, inquinamento ed emissioni.
E un bell’esempio da mostrare alla Gdo, all’industria
alimentare e a tutti i consumatori ancora scettici che è possibile vivere senza
plastica, in modo sostenibile e slow.
Noi incrociamo le dita perché questo progetto esploda anche
al di fuori del piccolo centro trentino e prenda piede in ogni angolo d’Italia.
Il risultato, d’altronde, dipende anche noi consumatori.
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