Reazioni positive dalla Sicilia, principale regione
agrumetata d'Italia. Le proposte di Federica Argentati, presidente di Distretto
Agrumi Sicilia, per una corretta implementazione del piano nell'Isola.
Le reazioni siciliane al tavolo nazionale sulla filiera
agrumicola tenutosi ieri 20 ottobre 2016 a Roma, sono positive: l’assessore
all’agricoltura Antonello Cracolici esprime soddisfazione per una strategia
condivisa sia nel metodo che nei contenuti. Mentre Federica Argentati,
presidente di Distretto Agrumi Sicilia convoca per il 15 novembre 2016
un’assemblea di filiera dove intende lanciare un nuovo patto distrettuale per
rafforzare il comparto agrumicolo siciliano. E chiede che le misure vengano
costruite a misura dei territori alle quali sono rivolte.
L'assessore Cracolici loda in particolare il focus, emerso
dal tavolo nazionale, su "innovazione, ricerca, organizzazione produttiva
e tutela fitosanitaria".
“Ritengo l'incontro di ieri un primo passo importante. I
punti indicati dal ministero possono aiutare la filiera agrumicola italiana a
condizione che vengano declinati secondo le esigenze dei territori e delle
imprese che, è scontato, devono fare sistema oggi più di ieri" ha detto
Federica Argentati.
Sullo specifico siciliano la Argentati pone l'accento sulla
condizione di insularità della Sicilia, che potrebbe facilitare l'accesso a
fondi Ue aggiuntivi, anche volti a tagliare i costi per uscire dal Tristeza
virus: “Per la Sicilia, che è la principale regione agrumetata d'Italia è
necessario mettere in pratica tutti i possibili interventi utili alla riduzione
dei costi correnti della filiera facendo leva sul riconoscimento da parte
dell'Ue della condizione di insularità£.
Sulla comunicazione al consumatore la Argentati inoltre
sottolinea: "Per la Sicilia non è pensabile un'azione di comunicazione
indirizzata al consumatore finale che riguardi un generico prodotto italiano se
non accompagnato dalle produzioni d'eccellenza che la nostra regione esprime in
termini di Dop, Igp e Bio”.
“E' apprezzabile – conclude infine Argentati - lo sforzo
compiuto al fine di organizzare un programma condiviso tra Stato e regioni con
al centro le Op e quindi i produttori e al quale il Distretto certamente
collaborerà svolgendo il ruolo per cui è nato: valorizzare gli agrumi siciliani
freschi e trasformati al fine di migliorare la commercializzazione e il ritorno
economico sul territorio, a partire da quello per i produttori. Per questo
auspico anche che l'intervento preveda il sostegno agli accordi di filiera tra
produzione e industria, con un monitoraggio costante della tracciabilità dei
prodotti e programmi di internazionalizzazione innovativi".
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