Scoprire il meglio dei vini del territorio laziale sotto gli
amorini vendemmianti affrescati dal Venale a Villa Giulia. O gli olii campani
nel barocco della Reggia di Caserta. E ancora la robustezza dei rossi
piemontesi al Castello di Santena, dove Cavour meditava sul futuro dell'Italia
unita, i profumi della Villa romana del Varignano a Portovenere o le più
intense uve siciliane all'Oratorio di Santi Elena e Costantino a Palermo, fino
al derby a distanza tra le olive toscane al Museo nazionale del Bargello di
Firenze e le pugliesi al 36/o Stormo dell'Aeronautica militare di Gioia del
Colle. Per la prima volta saranno 15 siti museali e archeologici a ospitare il
13 maggio la 7/a Giornata Nazionale della cultura del vino e dell'olio, evento
dell'Associazione Italiana Sommelier quest'anno dedicato a 'Vitigni e cultivar
tradizionali: un'identità da preservare, un patrimonio da valorizzare'.
Una festa "per un patrimonio di conoscenza",
spiega il presidente dell'AIS Antonello Maietta, citando "i 500 vitigni
italiani censiti e le più di 300 cultivar". Fondamentale, aggiunge il
direttore generale dell'Ispettorato repressione frodi, Oreste Gerini, "non
solo per l'enogastronomia, ma per il suo valore culturale". Un settore,
ricorda il sottosegretario al Turismo, Antimo Cesaro, da "5 miliardi di
fatturato e un milione e mezzo di occupati, solo per il vino. Nell'immaginario
collettivo - dice - l'Italia non è solo paesaggio o patrimonio culturale, ma
anche territorio d'eccellenza per i suoi prodotti. Dobbiamo immaginare nuove
forme di valorizzazione e questo è uno dei filoni su cui concentrarci". Da
Nord a Sud, la Giornata, realizzata con Mipaaf, Mibact e Rai, offrirà
degustazioni, convegni e visite guidate, come al Museo nazionale etrusco di
Roma dove scoprire il legame tra vino e costruzione delle prime città nell'VIII
secolo a.C. I funzionari del Mipaaf illustreranno il Testo Unico sul vino,
mentre i sommelier Ais proporranno percorsi organolettici. Info:
www.aisitalia.it.
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