Le premesse sono buone, ora si attende il riscontro dei
fatti. Mancano pochi giorni al Macfrut 2017 (Rimini, 10-12 maggio) e Renzo
Piraccini, presidente dell'ente organizzatore Cesena Fiera e vera anima della
fiera, vive la vigilia con la giusta tensione.
"E' una sfida - esordisce un entusiasta Piraccini –
dato che questa edizione si svolge dopo soli 8 mesi rispetto alla precedente.
Abbiamo anticipato la data, in quanto gran parte degli espositori ce lo
chiedeva e anche per distanziarci dai nostri partner di Fruit Attraction di
Madrid, evento che si svolge a ottobre".
Tutto, sia per la fiera, sia per gli addetti ai lavori,
ruota attorno a una maggiore visibilità all'estero. Qual è la situazione?
Gli operatori devono guardare di più verso nuovi mercati,
non possono fossilizzarsi sui soliti sbocchi commerciali. Ad esempio, l'Italia
esporta oltre il 30 per cento della propria ortofrutta in Germania, però nelle
annate in cui c'è una forte pressione commerciale, oppure la produzione è
sovrabbondante, i prezzi vanno in crisi e con loro le nostre esportazioni. Per
questo è indispensabile cercare nuovi sbocchi. Nei prossimi anni nuovi paesi,
in Asia, Sudamerica e Africa, aumenteranno le proprie esigenze. L'abbiamo
percepito chiaramente nelle nostre missioni. Centinaia di migliaia di abitanti
in grandi città, hanno un reddito medio non molto differente dal nostro, almeno
in alcune fasce di popolazione. Questi consumatori chiedono prodotti di qualità
in tutte le stagioni e l'attuale costo della logistica, davvero basso, permette
di esportare dall'Europa ortofrutta a lunga conservazione in tutto il mondo.
Macfrut è la fiera ideale per allacciare nuove relazioni commerciali.
Ma nel concreto, come fiera, cosa avete fatto?
Posso dire con certezza che abbiamo lavorato intensamente,
negli ultimi tre anni, proprio per dare alla nostra rassegna uno slancio
internazionale. E siamo ancora all'inizio. Solo negli ultimi 6 mesi abbiamo
compiuto 10 missioni internazionali. Incontrare gli operatori, i rappresentanti
dei governi, le aziende, i grossisti e i commercianti in ogni angolo del mondo
rappresenta un grande impegno e un investimento rilevante, ma è l'unico modo
per portare addetti ai lavori a una fiera che sia realmente professionale. In
ogni missione abbiamo ribadito quale peso abbia l'Italia nel contesto
ortofrutticolo europeo e mondiale e, soprattutto quale livello di assoluta
eccellenza esprima la nostra fiera, mettendo in campo l'intera filiera di
settore. Oltre alle missioni effettuate negli altri continenti, abbiamo contattato
centinaia di operatori in Europa, senza trascurare una capillare promozione a
livello nazionale.
Le partnership con i Paesi esteri funzionano?
Questo gemellaggio Italia-Cina, tramite Macfrut, può
rappresentare una buona opportunità per velocizzare i protocolli di scambio
commerciale attorno a cui stanno lavorando le nostre istituzioni. In autunno
(22-24 novembre) organizzeremo Mac Fruit Attraction China, a Shanghai.
Credetemi, non è così scontato riuscire a organizzare un evento del genere, ma
sono occasioni da non lasciarsi sfuggire perché, oltre agli aspetti tecnici e
ai rapporti istituzionali, contano molto anche le relazioni personali, gli
incontri, le conoscenze. Il tutto è nato come progetto globale ragionato
insieme a Madrid e grazie al contatto con Ton Otten, direttore VNU Exhibition
Asia. Macfrut ha intrapreso la strada di diventare strumento per le imprese
ortofrutticole per ampliare i propri affari a livello globale.
Tornando all'imminente fiera, come favorite l'incontro fra
gli espositori e i visitatori specie esteri? Nell'era dei social network, una
fiera ha ancora senso?
Gli incontri personali sono, e saranno sempre, alla base di
ogni rapporto d'affari. Almeno per una prima conoscenza. In fiera, la nostra
piattaforma elettronica di incontro fra buyer ed espositori è una delle più
efficaci e utili fra tutte le fiere professionali. La spiego nel dettaglio.
Tramite un codice che Cesena Fiera fornisce gratuitamente agli espositori,
operatori e buyer possono vedere, in una piattaforma informatica, la reciproca
presenza alla fiera e la disponibilità. Le aziende hanno un proprio profilo
dettagliato, così il buyer può capire il tipo di offerta e se fa al caso suo.
In totale autonomia, concordano un appuntamento durante i giorni della
rassegna, presso lo stand dell'espositore. In alternativa, possono incontrarsi
nell'area business dove vi è anche la presenza dei responsabili del nostro
ufficio estero.
Quali novità vale la pena segnalare?
In primo luogo segnalo il "Macfrut in campo". In
un padiglione della fiera di Rimini abbiamo costruito un appezzamento di
terreno di 700 metri quadrati. Qui 11 aziende mostreranno gli ultimi ritrovati
della tecnica per quanto riguarda l'orticoltura, dalla semina e trapianto alla
lavorazione del terreno, dalla sarchiatura al pirodiserbo. Le prove si
svolgeranno nei tre giorni (10-12 maggio) dalle 11 alle 13. Vi sarà un grande
schermo, ledwall, di 5 metri per 3, due telecamere per le riprese, una in campo
e una aerea su dirigibile e una tribuna.
Sul fronte convegni?
Avremo in tutto 14 spazi in cui si svolgeranno oltre 100
eventi, gran parte dei quali organizzati dagli espositori. Impossibile elencare
tutte le iniziative che sono elencati sul sito macfrut.com.
Un uomo solo al comando o una squadra coesa?
Una fiera nasce solo dal lavoro di squadra. Siamo davvero
entusiasti e soddisfatti e devo ringraziare da un lato tutti coloro che ci
stanno sostenendo, dall'altro tutta la squadra di Cesena Fiera perché, dal
punto di vista organizzativo, il merito è soprattutto loro per i risultati che
stiamo raggiungendo.
Autore: Cristiano Riciputi
Fonte: FreshPlaza
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