L’economista Alan Matthews, attraverso la rielaborazione di
dati della Dg Agri della Commissione europea, è riuscito a calcolare che circa
il 55% dei pagamenti diretti della PAC è riservato ai 750mila agricoltori con
il reddito più alto. L'entità dei pagamenti diretti raggiunge ogni anno una
somma pari a 42 miliardi di euro. Mentre il numero complessivo dei beneficiari
ammonta a 7,4 milioni di agricoltori.
Il risultato dell'indagine, oltre a mostrare l’elevata
disuguaglianza della distribuzione dei pagamenti rispetto al reddito, conferma
quanto si poteva intuitivamente supporre: agli agricoltori con il più elevato
reddito agricolo vanno gli aiuti diretti di importo maggiore.
C'è, dunque, nell'agricoltura europea, un grave problema di
giustizia distributiva che si trascina dagli anni Sessanta, cioè da quando
esiste la PAC.
Il Presidente della Commissione europea, Jean-Claude
Juncker, ha annunciato la futura presentazione di una comunicazione della
Commissione europea al Parlamento europeo e al Consiglio sul futuro della PAC.
La comunicazione che la Commissione europea adotterà entro
la fine del 2017, avrà come obiettivo la semplificazione e la modernizzazione
della PAC. Al fine di predisporre il testo della comunicazione, la Commissione
europea darà avvio, all’inizio del 2017, ad una consultazione pubblica sulla
PAC post 2020 così da ricevere i contributi di chiunque abbia interesse a farlo
e decidere l’orientamento che tale politica strategica dovrà avere nel futuro.
I social network dovrebbero essere utilizzati dagli
agricoltori, soprattutto i piccoli e medi che sono i più penalizzati, per
sensibilizzare l'opinione pubblica ed eliminare questa grave stortura della
PAC.
Il modo più semplice per affrontare il problema è
l'eliminazione degli aiuti diretti per privilegiare lo sviluppo rurale. Ma
discutiamone a fondo. E soprattutto informiamo i contribuenti europei su come
vengono spese le risorse pubbliche destinate all'agricoltura.
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