STIAMO BUTTANDO IL LATTE E I NOSTRI ANIMALI STANNO MORENDO
DI FAME
Sono Giuseppe Caponio, un allevatore di vacche da latte,
siamo in cinque: io, i miei genitori, mia sorella ed un operaio. Siamo
completamente isolati in contrada Terranova tra Santeramo e Altamura. Leggo
dappertutto l’appello agli agricoltori per aiutare i cittadini a spalare la
neve con i trattori, ottima idea ma forse non avete capito cosa sta succedendo?
Siamo coperti da DUE METRI DI NEVE. In campagna siamo
completamente bloccati, ed i nostri trattori non riescono a togliere questa
ammasso di neve e ghiaccio. Dal giorno 6 Gennaio il camion che trasporta il
latte non riesce ad arrivare in azienda, e da due giorni buttiamo il latte
perché non abbiamo più posto nei refrigeratori, latte munto da vacche ormai
allo stremo delle forze. Le scorte di mangime sono terminate e non è possibile
far arrivare i camion del mangime. Stiamo combattendo con il ghiaccio che ha
fatto scoppiare tutte le tubature esterne, in casa abbiamo il riscaldamento e
per abbeverare le vacche tiriamo l’acqua dai termosifoni.
Ci sono realtà molto più drammatiche. Un agricoltore è
bloccato in azienda con la moglie, un bambino neonato e due genitori molto
anziani, da loro è saltata l’acqua e la corrente, oggi due ragazzi sono
riusciti a portargli del latte arrivando da lui A PIEDI. Parecchi capannoni
sono crollati sotto l’enorme peso della neve e le vacche sono morte. I soccorsi
non sono arrivati e non si riescono ad avere nemmeno informazioni in merito:
chiamando la protezione civile la risposta è che si stanno occupando solo delle
situazioni gravi, ma se non si liberano le strade, se non si ripristino le
forniture di acqua e corrente le “situazioni gravi” saranno innumerevoli e non
si avrà modo di intervenire.
Non prendetemi per pazzo o catastrofista, anzi di mio sono
un tipo ottimista, vi ho descritto solo la situazione reale e accennato altre
storie da me conosciute. Sicuramente ci sarà qualcosa di molto più grave in
qualche masseria.
Manca un coordinamento degli interventi di soccorso, un
numero verde dedicato a cui rivolgersi, mancano mezzi adatti a queste
situazioni sembrerò un pazzo ma qui ci vuole la motoslitta ed il gatto delle
nevi per raggiungerci. Serve l’esercito, ma oltre ai mezzi servono gli uomini,
i militari in persona, bisogna raggiungere tutte le case di campagna e verificare
lo stato di salute delle persone; sicuramente qualcuno è in estrema difficoltà
ma non ha possibilità di contattare nessuno; sperando che non sia troppo tardi.
SIAMO ABBANDONATI e dopo il disgelo bisogna trovare i responsabili, cosa hanno
fatto i sindaci? I prefetti? Il presidente della regione? Non la passerete
liscia.
Sono stato contattato telefonicamente da MICHELE EMILIANO e
mi è stato detto che bisogna resistere e sperare perché le temperature
mercoledì saliranno. L’educazione che a volte è un difetto non mi ha fatto
bestemmiare al telefono. E non può essere un problema di competenze.
Vi prego date massimo risalto a quello che ci sta
succedendo; mi rivolgo in particolare agli organi di stampa. Proviamo con il
clamore mediatico a mettere in moto una seria macchina dei soccorsi.
GRAZIE Giuseppe
Caponio
Le immagini sono state inviate in redazione da Francesco
Tricase di Ginosa Marina.
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