Il freddo può essere un buon rimedio naturale per la cura
delle culture da insetti dannosi. Le basse temperature delle notti scorse, fino
a -10 °C in tante zone produttive in tutta la penisola italiana, hanno
l'aspetto positivo di riequilibrare le popolazioni di insetti. Se da un lato
possono esserci piccole perdite di prodotto negli ortaggi invernali a causa del
gelo, dall'altro la natura fa il suo corso.
Negli ultimi anni abbiamo avuto inverni miti, con poche ore
di temperature al di sotto dello zero. E questo ha contribuito alla
proliferazione di insetti dannosi alle culture. Si tratta, per lo più, di
specie importate da zone tropicali, che si sono adattate al nostro clima,
sempre meno freddo. Quest'anno, per fortuna, le temperature sono più consone a
un inverno del Centro-Nord d'Italia. Dati alla mano, specie come la Drosophila
suzukii e le mosche della frutta dovrebbero soffrire parecchio.
Non ci sarà l'abbattimento totale delle popolazioni,
ovviamente, cosa impossibile in ogni modo, ma si dovrebbe partire con una
popolazione più ridotta. E non è cosa da poco. Anche le cimici dovrebbero
subire conseguenze, ma non la totale sterminazione. La tanto temuta cimice
asiatica sverna al riparo, in anfratti coperti e quindi resiste meglio alle
basse temperature, a differenza delle normali cimici verdi che svernano
all'aperto. Ad ogni modo, -10°C rappresentano un muro importante alla
moltiplicazione della Halyomorpha halys, la cimice asiatica originaria
dell'est, probabilmente Cina. Abbiamo sempre sostenuto che l'inverno mite è un
vantaggio per questi insetti: nel 2017 avremo la prova del 9.
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