L’accordo tra Amazon e Cia ha
portato alla costituzione di un Consorzio virtuale che riunisce i prodotti
delle piccole e medie imprese agricole italiane sul web. Il portale, ideato per
valorizzare la filiera corta e il made in Italy agroalimentare, sfrutterà la
logistica del colosso americano per consegnare a casa in poche ore prodotti
freschi e certificati. Ecco come funziona.
La spesa a casa. I vantaggi
dell’ecommerce
Fare la spesa sul web, anche
quando si tratta di riempire gli scaffali della cucina. Comodità che fino a
qualche anno fa non garantiva grandi possibilità in fatto di qualità, varietà,
freschezza dei prodotti in vendita, e oggi si rivela invece una strada sempre
più battuta da grandi colossi dell’ecommerce, come da piccole realtà che
proprio sul business della grocery (possibilmente gourmet) online fanno
affidamento per conquistare uno spazio sul mercato alimentare. Così
all’aumentare di affidabilità ed efficienza del servizio, cresce il bacino di
utenza che si rivolge alla rete per scovare prodotti difficilmente reperibili
nei supermercati della propria città, come il numero dei consumatori che sulla
praticità di servizi come Amazon Prime (per ora limitato solo ad alcune città)
fanno affidamento per ritrovarsi con la spesa fresca a domicilio anche quando
di uscire proprio non se ne parla. La frontiera del fresco – escluso fino a
qualche tempo fa dalla rete per ovvi problemi di logistica - è l’ultima conquista del mercato virtuale,
che recentemente presta il fianco pure ai prodotti agricoli, offrendo una nuova
vetrina all’agricoltura nazionale.
Agricommy. L’accordo tra Amazon e
Cia
Con questo scopo Amazon e Cia
(Agricoltori Italiani) hanno raggiunto sul finire del 2016 un accordo per la
messa online di un consorzio agridigitale, ribattezzato Agricommy, che è già a
disposizione dei circa 20 milioni di utenti italiani fruitori del web, ma avrà
anche il merito di spalancare al made in Italy agroalimentare le porte di molti
mercati esteri. Come? Con un semplice click: e in poche ore dall’acquisto i
prodotti selezionati saranno recapitati a casa. Ancora in via di definizione il
catalogo (per ora popolato soprattutto di etichette vinicole), che dovrà
riunire le proposte di piccole e medie imprese del comparto agricolo suddivise
per azienda, con la possibilità di scovare tanti prodotti di nicchia di
territori meno conosciuti, ma anche le eccellenze a marchio Dop e Igp, con un
occhio di riguardo alla stagionalità e alla certificazione della filiera.
L’idea che accompagnerà l’evoluzione di questo Consorzio 2.0, infatti, è di
indirizzare l’offerta verso una specificità sempre più mirata alla
valorizzazione del prodotto e dei territori di produzione, di cui la vetrina di
Amazon racconterà storia e vocazione agricola.
Il personal shopper per la spesa
virtuale
E infatti presto gli utenti
potranno usufruire di un personal shopper che li guiderà nell’acquisto, nel
rispetto dei desideri di ognuno e dei ritmi stagionali della campagna. Il
tentativo evidente è quello di avvicinare una nuova fetta di mercato altrimenti
poco interessata al prodotto, tenendo conto che le ultime stime
dell’Osservatorio sull’e-commerce del Politecnico di Milano raccontano di
almeno 5 milioni di consumatori assidui della spesa agroalimentare online (con
una crescita potenziale del 23% ogni anno). Soprattutto nella fascia più
giovane, tra i 18 e i 35 anni. D’altro canto l’accordo tra Cia e Amazon va
incontro alla filosofia della filiera corta, assicurando un filo diretto tra
produttore e consumatore, con la mediazione provvidenziale del web.
Un’operazione lungimirante che in casa Cia definiscono “un’altra modalità
affidabile di distribuzione”. Piacerà agli italiani fare la spesa dal contadino
con un click?
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