Entra in vigore, dal 12 gennaio, il Testo unico del vino.
Grazie alle nuove norme della Disciplina organica della coltivazione della vite
e della produzione e del commercio del vino, sarà possibile tagliare del 50% il
tempo dedicato alla burocrazia: ogni impresa vitivinicola è stata finora
costretta ad effettuare 100 giornate di lavoro per soddisfare le 4mila pagine
di normativa che regolamentano il settore.
L'organizzazione, soddisfatta, spiega che con il Testo unico
si avranno la semplificazione delle comunicazioni e degli adempimenti a carico
dei produttori, la revisione del sistema di certificazione e controllo dei vini
a denominazione di origine ed indicazione geografica con un contenimento dei
costi, la revisione del sistema sanzionatorio, l’introduzione di sistemi di
tracciabilità anche peri i vini a Igt e norme per garantire trasparenza sulle
importazioni dall’estero.
Tocca ora al Mipaaf, che dovrà mettere mano ad alcuni
decreti applicativi al fine di rendere completamente operative le semplificazioni
stabilite nel Testo unico. In tal senso auspichiamo che nella revisione dei
decreti applicativi si dia assoluta priorità all’adeguamento delle disposizioni
sui controlli e la certificazione dei vini a Denominazione di origine e
Indicazione geografica alle norme per la gestione del potenziale produttivo al
fine di mettere a regime lo sportello unico degli adempimenti e evitare la
duplicazione inutile delle attività di controllo.
“Un risultato di semplificazione frutto di una lunga
mobilitazione per liberare le energie del settore più dinamico del made in
Italy agroalimentare che ne rappresenta peraltro la principale voce
dell’esportazione - ha affermato il presidente Coldiretti Roberto Moncalvo -.
Si sostiene la competitività di un settore che in Italia genera un motore
economico che genera quasi 10 miliardi di fatturato solo dalla vendita del vino
e che da opportunità di lavoro nella filiera a 1,3 milioni di persone”.
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