L’alitosi o alito cattivo è un disturbo che può colpire a
qualsiasi età. Molteplici possono essere le cause, tra le quali figurano alcune
problematiche a carico del fegato. Si tratta di un problema da non
sottovalutare, ma che necessita di essere valutato con attenzione al fine di
escludere la presenza di patologie di particolare gravità.
Oltre al risvolto medico, che assume carattere primario nel
trattamento dell’alitosi, tale disturbo presenta indubbie ripercussioni
sociali. Potrebbe rendere più difficoltose alcune tipologie di relazioni
(quelle affettive come quelle lavorative), danneggiando l’autostima di chi ne
soffre.
Tra le possibili cause vi sono una serie di disturbi
gastrointestinali, tra le quali ad esempio la stipsi, come malattie che
interessano quello respiratorio, l’assunzione di farmaci diuretici, stress o
una cattiva igiene orale. All’origine dell’alito cattivo o alitosi possono
trovarsi anche patologie quali l’insufficienza renale cronica, il diabete
mellito (spesso associato ad alitosi da corpi chetonici) e alcune malattie
epatiche.
Problemi al fegato
Uno dei problemi al fegato che può portare all’alitosi è la
cirrosi epatica. Questo si traduce nell’emissione di un odore pungente,
definito “foetor hepaticus” e che consiste nel rilascio durante la respirazione
di alcune sostanze (come ad esempio il dimetilsolfuro) dall’odore fortemente
sgradevole.
In generale si parla di alitosi da fegato qualora l’organo
epatico non riesca ad espletare correttamente le proprie funzioni, sia in caso
di accumulo di tossine che in presenza di altro tipo di patologie o di alcune
alterazioni nel metabolismo. Un consulto con il proprio medico curante servirà
per indirizzare il paziente verso l’approccio ottimale per il proprio specifico
caso.
Cosa fare
In presenza di diagnosi emessa dal proprio medico curante o
da uno specialista è bene aderire alle prescrizioni ricevute senza procedere a
tentativi di automedicazione. L’interessamento del fegato può comprendere un
ampio ventaglio di effetti collaterali e controindicazioni, che dovranno essere
valutate con attenzione dal dottore.
Vi sono tuttavia alcuni passi che possono essere compiuti
per alleviare il problema riducendo il disagio legato all’alitosi.
L’alimentazione può giocare un ruolo importante, a cominciare dall’eliminazione
di cibi e bevande che influiscono in maniera negativo sul funzionamento
epatico.
Meglio evitare il consumo di alcol, l’eccessivo consumo di
prodotti contenenti zuccheri aggiunti, grassi di origine animale e altre
sostanze chimiche che possono intossicare il fegato. Più opportuno scegliere
fibre alimentari da vegetali, meglio se da agricoltura biologica.
Benvenute le vitamine A (ad esempio carote, spinaci,
broccoli, peperoni) ed E (es: verdure a foglia verde, tra le quali spinaci e
broccoli, cereali a grano intero e noci). Per aiutare il fegato a rimuovere le
tossine in eccesso sono ritenuti molto efficaci l’aglio, il carciofo e il cardo
mariano.
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