
“Un maggio anomalo, infatti, caratterizzato da forti piogge
e grandinate, nonché da un brusco abbassamento delle temperature, ha
interessato molte aree del Paese, da Nord a Sud, danneggiando a macchia di
leopardo le principali colture ortofrutticole. A soffrirne anche il comparto
zootecnico, a causa delle intense precipitazioni che hanno compromesso, in
alcuni irrimediabilmente, la fienagione”, precisa il presidente della Copagri,
spiegando che “la Confederazione è al lavoro per raccogliere le segnalazioni
dei propri associati, così da poter quantificare le perdite e comunicarle alle
istituzioni preposte e procedere celermente con i necessari adempimenti per
valutare la possibilità di avviare iniziative a tutela dei produttori
agricoli”.
I PRINCIPALI DANNI REGIONE PER REGIONE
In Lombardia forti grandinate e vere e proprie bombe d’acqua
hanno colpito tutta la zona dell’alto Oltrepò Pavese, e in particolare l’area
della Valle Versa, aggravando il conto dei danni causati dai fenomeni
temporaleschi di inizio e metà maggio e portando a richiedere lo stato di
calamità naturale. In Veneto tutti i raccolti sono a rischio, dal cerealicolo
al vitivinicolo e dal foraggero all’ortofrutticolo, con ripercussioni anche a
livello qualitativo che si temono in particolare per le coltivazioni di
ciliegie, piselli, mais e autunno invernine.
Per il Friuli-Venezia Giulia si registrano problemi enormi
sul mais, legati all’asfissia, e in alcuni casi all’impossibilità di procedere
nelle semine programmate; compromessi i raccolti di orzo, ormai destinato
unicamente a diventare biomassa, e quelli di frumento tenero, per i quali si
prevedono ulteriori problematiche nel caso in cui non si riesca ad entrare in
campo per fare i trattamenti.
Situazione particolarmente grave in Emilia-Romagna, dove
dopo la dichiarazione dello stato di mobilitazione del servizio nazionale della
Protezione Civile, è stata dichiarata l’allerta rossa in tutta la zona centrale
e si attendono ulteriori esondazioni. Nel Lazio, dopo le forti piogge di fine
2018 e la siccità dei primi mesi del 2019, si registrano disagi legati
all’allettamento e alla percentuale proteica del frumento, in ragione del fatto
che il maltempo ha in molti casi impedito la seconda o terza concimazione, che
è quella strategica. Problematiche di particolare rilievo si riscontrano anche
in Campania, con danni alle ortofrutticole e alle ciliegie, ma anche a
pomodori, nespole e albicocche; le forti grandinate verificatesi hanno
interessati i vigneti e gli oliveti dell’avellinese e del beneventano e i
noccioleti dell’Irpinia, con danni elevati ancora da stimare nel dettaglio.
In Puglia ad essere state seriamente colpite dalle forti
piogge e dalle conseguenti alluvioni sono state le aree del tarantino e del
barese e le loro principali colture ortofrutticole, nonché i mandorleti;
danneggiate, in particolare, le ciliegie precoci e medio precoci e le varietà
che stanno per arrivare sui mercati. In Basilicata le notevoli precipitazioni e
i forti temporali hanno aggravato il conto dei danni, danneggiando quasi tutte
le colture ortofrutticole in campo e colpendo in particolar modo pesche,
nettarine e albicocche. In Sicilia le foraggere, già in enorme ritardo, sono
state distrutte dal maltempo, causando seri problemi di approvvigionamento alle
aziende zootecniche; chi aveva già provveduto allo sfalcio, si trova ora un
prodotto in marcescenza inadatto all’alimentazione animale.
Fonte: Copagri
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