
I tecnici di Confagricoltura sono all’opera su tutto il
territorio e già contano danni per vari milioni di euro. Di seguito una prima
mappa sulla situazione territoriale.
PIEMONTE E LOMBARDIA
Nel pomeriggio di sabato una forte grandinata si è
abbattuta in tutto il Nord dell’Astigiano e al confine tra Piemonte e
Lombardia. Chicchi grandi fino a tre centimetri, soprattutto nella zona tra le
province di Asti e Torino, hanno imbiancato i campi e le strade trasformando il
paesaggio in uno scenario invernale come dopo una copiosa nevicata. Hanno
patito i campi di orzo e grano, oltre ai vigneti. Nelle zone di Vercelli,
Novara e fino al Milanese ci sono state intense grandinate e temperature in
picchiata, vento forte che ha abbattuto alberi. Colpiti in particolare campi di
orzo, frumento, mais e ortaggi in pieno campo. Nel Monferrato i danni sono ben
visibili: distrutte le coltivazioni negli orti, nelle vigne e nei campi, in
alcune situazioni anche fino al 70%. La grandine si è poi abbattuta sul
territorio acquese, specialmente a Rivalta Bormida, dove il temporale con la
grandine ha colpito domenica sera. Altre segnalazioni arrivano anche dai centri
intorno ad Isola Sant’Antonio (nel Tortonese). Nel Bresciano colpite le vigne e
problemi anche per le semine. Nel Mantovano i problemi principali si registrano
dalle temperature, estremamente più rigide rispetto alla media stagionale, che
stanno causando ritardi colturali che andranno a inficiare la qualità finale delle
materie prime.
“La stima dei danni è in corso, ma in alcuni casi è
difficile, se non impossibile, pensare a un recupero - afferma Enrico Allasia,
presidente Confagricoltura Piemonte - Certo è che dobbiamo fare i conti con i
cambiamenti climatici che ci impongono nuove strategie e investimenti”.
EMILIA ROMAGNA
Dopo i danni provocati, nei giorni scorsi, dalla neve su
centinaia di ettari di colture cerealicole - orzo, frumento e foraggere
destinate all’alimentazione animale - nella fascia collinare del bolognese, ora
si teme per le esondazioni dei fiumi in piena, dovute alle piogge abbondanti.
E’ allerta anche nelle campagne delle provincie di Modena, Reggio Emilia,
Forlì, Ravenna, Bologna per diversi corsi fluviali che presentano criticità.
Tra questi, Secchia, Panaro, Savio, Lamone, Montone, Ronco, Marecchia, Idice,
alcuni dei quali hanno già tracimato. Purtroppo le previsioni sono di un
peggioramento della situazione. “Per quanto riguarda i fiumi abbiamo un
problema strutturale solo parzialmente affrontato, che riguarda la difesa
idraulica e la mitigazione dei rischi – commenta la presidente di
Confagricoltura Emilia Romagna Eugenia Bergamaschi -. Va monitorata
attentamente anche la fauna, perché in passato già si sono verificate
esondazioni provocate da tane dei selvatici che hanno ostacolato il regolare
deflusso delle acque”.
LAZIO
L’ondata di maltempo di domenica 12 maggio, ed in
particolare le estese grandinate che hanno colpito la provincia di Latina,
hanno causato pesanti danni a coltivazioni, piante e strutture. Nell’agro
pontino la grandine è caduta abbondante soprattutto nelle campagne tra Aprilia,
Cisterna e zone limitrofe, devastando vigneti, coltivazioni e piantagioni, in
particolare di kiwi e cocomeri. Danni anche alle strutture come serre e tunnel.
La grandine si è accumulata sui terreni formando uno strato spesso diversi
centimetri. “Con le piante in fiore in questo periodo – dichiara Sergio
Ricotta, presidente di Confagricoltura Lazio - la grandine è senz’altro
l’evento più temuto, perché i chicchi spogliano i rami compromettendo i
raccolti”.
SARDEGNA
Grandinate e raffiche di vento hanno martoriato in
particolare il Nuorese. Notevoli i danni a piantagioni e coltivazioni. La
grandine, con la sua violenza ha anche sfondato le serre, distruggendo pure le
colture coltivate al coperto.
PUGLIA E BASILICATA
Pioggia e grandine domenica hanno martoriato per ore le
province di Taranto e Bari. La perturbazione che si è abbattuta su tutta la
Puglia ha avuto un’intensità violenta proprio a ridosso della Murgia Sud
Orientale. Colpiti in particolare i comuni di Massafra, Mottola, Palagiano,
Palagianello, fino a Ginosa e Castellaneta. In provincia di Bari si segnalano
danni ingenti a Putignano, Noci, Gioia del Colle, Conversano, Alberobello,
Locorotondo, Castellana Grotte e Turi. Interessate anche le aree al confine con
la Basilicata e del Nord Barese. La grandine ha distrutto vigneti e frutteti,
danneggiati anche i tendoni e le coperture.
A rischio anche la raccolta delle ciliegie. Violenta grandinata anche nel Metapontino,
con chicchi di considerevole grandezza.
“Tutta l’ortofrutta, ma anche le produzioni di uva, sia da
vino che da tavola, sono state danneggiate in modo gravissimo - spiega il
presidente di Confagricoltura Puglia, Luca Lazzàro - E a nulla sono servite
coperture e tendoni. La grandine ha distrutto tutto”.
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