
Ma il meteo negli ultimi anni sta giocando un po’ troppi
scherzi a chi cerca di assecondarlo in agricoltura, con sorprese continue. Ne
abbiamo parlato più volte, soltanto la scorsa settimana a proposito di asparagi
e patate, e anche le ciliegie ora non sfuggono a questa congiuntura che anche
gli operatori più scettici iniziano ad attribuire senza troppi dubbi al
cambiamento climatico. Il ritardo delle prime ciliegie pugliesi, se oggi fa sì
che i frutti costino tranquillamente sui dieci euro al chilo – tanto anche per
delle primizie – tra un paio di settimane creerà una congiuntura per la quale
avremo tantissime ciliegie ovunque e contemporaneamente, da Bari e Pecetto nel
torinese, a prezzi che all’improvviso crolleranno. Quindi preparatevi: si
restringerà la – già normalmente stretta – consueta finestra di mercato in cui
saranno disponibili a livello nazionale ma per contro saranno convenienti come
difficilmente si ricorda.
Come per l’accostamento tra patate e asparagi della scorsa
settimana, accoppiamo a quelle sulle ciliegie anche delle considerazioni su un
prodotto considerato meno nobile come le cipolle, che siete abituati a trovare
sempre sul mercato ma che, avrete notato, in questi giorni costano decisamente
più del solito. Le basse temperature, da noi come in tutta Europa, hanno
sfavorito la raccolta delle cipolle di primavera (le Tropea arrivano a quattro
euro al chilo) e la scarsità sta facendo arrivare nel Vecchio Continente
cipolle addirittura dall’India, cosa forse mai successa.
L’Italia che importa cipolle dell’India… è diventato strano
questo mondo dei mercati, ma è anche il caso di dire che se abbiamo bisogno di
un paio di cipolle per il soffritto non ci rovineremo di certo per prezzi a tre
euro contro uno al chilo delle indiane. Quanto incidono alla fine questi prezzi
su due sole cipolle nella sporta?
Carlo Bogliotti
Da La Stampa del 10 maggio 2019
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