Un interessante articolo, pubblicato su una rivista
specializzata, offre lo spunto per rispondere alla seguente domanda: il
lavoratore autonomo agricolo e/o il datore di lavoro sono obbligati alla
frequenza del corso abilitante per la conduzione di macchine da lavoro, come ad
esempio il trattore agricolo? La risposta è "sì". I riferimenti
normativi che impongono quest'obbligo anche per i lavoratori autonomi e/o i
datori di lavori sono l'art. 21, l'art. 69 e l'art. 73 del D.Lgs. n. 81/08.
L'art. 21 stabilisce che i lavoratori autonomi (di qualsiasi settore)
"hanno la facoltà di frequentare corsi di formazione (art. 37), fermo
restando gli obblighi previsti da norme speciali". L'art. 69 alla
definizione di "operatore" parla di "lavoratore incaricato
dell’uso di una attrezzatura di lavoro o il datore di lavoro che ne fa
uso", stabilendo che ciascun operatore è obbligato a seguire corsi di
formazione ed addestramento per l'utilizzo di tali attrezzature (art. 73). Le
macchine per cui è obbligatoria la frequenza del corso abilitante sono elencate
all'interno dell'Accordo Stato-Regioni del 22/02/2012 (tra questi vi sono le
trattrici agricole, gommate e cingolate). Poichè il corso abilitante può essere
considerato come una sorta di "patente" (e quindi disciplinato da
norme speciali), si può concludere che sia il lavoratore autonomo agricolo che il
datore di lavoro agricolo, adibiti alla conduzione di macchine (ad. es. il
trattore) sono obbligati alla frequenza del corso abilitante. Diverso è il
discorso della Valutazione dei Rischi (DVR): infatti, sia per il lavoratore
autonomo che per i datore di lavoro non è prevista la redazione del DVR, quando
non vi sono lavoratori dipendenti presso l'azienda.
Ing. Giuseppe Cacucci
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