In controtendenza all’andamento generale nel carrello della
spesa scendono i prezzi dei vegetali freschi che fanno registrare una
diminuzione al consumo dell’8,9% rispetto allo scorso anno. E’ quanto emerge da
una analisi della Coldiretti sulla base dei dati Istat che evidenziano una
ripresa dell’inflazione a marzo ma nei campi è in atto una grave deflazione per
molti prodotti.
Crollano i prezzi pagati agli agricoltori dai pomodori
(-63%) ai peperoni (-29%) dai fagiolini (-25%) alle patate (-19%) rispetto allo
scorso anno, mettendo a rischio aziende e posti di lavoro dopo un inverno
segnato dai gravi danni provocati dal gelo.
Sotto accusa sono le distorsioni lungo la filiera e le
importazioni incontrollate dall’estero favorite spesso dagli accordi commerciali
agevolati stipulati dall’Unione fortemente contestati anche perché nei paesi di
origine è spesso permesso l’uso di pesticidi pericolosi per la salute che sono
vietati in Europa, ma anche perché le coltivazioni sono realizzate in
condizioni di dumping sociale per il basso costo della manodopera.
L’Italia è al vertice della sicurezza alimentare mondiale
con il 99,4% dei prodotti ortofrutticoli che sono risultati regolari per
residui chimici secondo l’ultimo rapporto del ministero della salute
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