Il progressivo aumento della popolazione globale, entro i
prossimi cinque anni saremo in otto miliardi, e i cambiamenti climatici, che
influiscono negativamente sulla produzione di numerosi alimenti e sulle risorse
idriche, costituiscono una grave minaccia per la sicurezza alimentare mondiale.
Governi e imprese sono al lavoro, quantomeno stando alle dichiarazioni, per
cercare di arginare tale minaccia, i contributi più importanti stanno però
arrivando dalle startup che stanno rendendo concreto il sistema di produzione
alimentare del domani. Tra queste c'è Seawater Greenhouse, società con sede a
Londra nata con la missione di creare le condizioni per coltivare in aree
laddove l'agricoltura sarebbe altrimenti impossibile.
Seawater Greenhouse ha sviluppato una serra che consente di
produrre ortaggi nonostante l'aumento di siccità e desertificazione. La serra,
ideata dall'inventore britannico Charlie Paton, è in grado di combinare due
risorse illimitate, luce solare e acqua di mare, per fornire le condizioni ideali
di crescita per le colture in ambienti caldi e aridi. L'acqua marina viene
utilizzata per raffreddare ed umidificare l'aria, mentre il vapore acqueo
prodotto tramite riscaldamento solare viene distillato per la produzione di
acqua.
L'evaporazione dell'acqua di mare contribuisce dunque a
raffreddare e umidificare la serra, riducendo la temperatura di circa 15 gradi
rispetto a quella esterna, creando un ambiente protetto per le colture e
riducendo la necessità di acqua fino al 90 per cento. Dove è necessaria
ulteriore acqua dolce viene utilizzato un sistema di dissalazione alimentato ad
energia solare.
La serra può essere impiegata in zone aride in prossimità
del mare. Attualmente viene utilizzata in Australia, Abu Dhabi, Oman e
Tenerife, dove le condizioni ambientali e climatiche rendono difficile
l'agricoltura tradizionale. Seawater Greenhouse mira a dimostrare come la
siccità non debba necessariamente condurre alla carestia. La loro serra è
infatti in grado di aumentare l'autosufficienza alimentare delle regioni aride
fornendo mezzi di sostentamento resistenti alla siccità ai piccoli agricoltori.
"La carenza d'acqua è un problema globale che sta peggiorando
drammaticamente – ha affermato Charlie Paton, fondatore e direttore di Seawater
Greenhouse. – La nostra serra può però essere usata in aree dove l'acqua è
limitata".
La startup londinese sviluppa le proprie serre utilizzando
un software di modellazione per simulare l'ambiente in cui cresceranno le
colture. Il design della struttura viene inoltre concepito per massimizzare gli
effetti di raffreddamento e umidificazione, progettando quindi la serra per
adattarla alle condizioni economiche e climatiche di una particolare regione.
Secondo i progettisti praticamente qualsiasi verdura può essere coltivata nelle
serre, attualmente nelle strutture esistenti vengono prodotti vari ortaggi, tra
cui lattughe, peperoni, cetrioli e pomodori.
Fonte: https://www.lifegate.it/
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