Nella stagione calda l’acqua diviene ancora più preziosa.
Con alcuni accorgimenti possiamo risparmiare un bene così importante per il
nostro ecosistema.
Dopo un inverno lungo che difficilmente si è arreso alla
primavera, finalmente è arrivato il momento di sistemare l’orto per la bella
stagione. Gli appassionati sicuramente saranno alle prese con la scelta delle
piante come pomodori, zucchine, melanzane, peperoni, le immancabili insalate.
Nella vasta gamma che la nostra agricoltura ci offre
esistono alcune piante che ottimizzano la risorsa idrica e sono decisamente
sostenibili oltre che resistenti alla siccità e per questo apprezzate. Oltre
alle aromatiche arbustive, lavanda, timo, rosmarino e salvia, possiamo piantare
le leguminose in particolare i ceci, i fagioli e le lenticchie. Si consideri
che resistono anche con una sola annaffiatura settimanale. Inoltre l’aglio è
una pianta che odia il terreno eccessivamente umido rischiando di marcire in
caso contrario. Infine come non ricordare le patate che si accontentano delle
precipitazioni, seppur scarse, che il clima offre.
Tra le classiche piante da orto quella che resiste meglio
alla siccità è il pomodoro in particolare in alcune varietà come il “siccagno”.
In generale vi ricordiamo sempre la regola dell’innaffiatura
serale: ottimizza la risorsa e facilita l’assorbimento delle radici, evitando
al contempo che le foglie si brucino. In ogni caso è bene evitare di bagnare le
foglie per evitare l’effetto lente d’ingrandimento che focalizza la radiazione
solare determinando la bruciatura. Soprattutto in questa prima fase
primaverile, quando le piante ancora devono svilupparsi del tutto e le piogge
ancora bagnano il terreno, è opportuno verificare l’umidità dello stesso al
fine di evitare allagamenti e marcescenza delle radici. Nel caso in cui le
piogge siano consistenti e abbiamo a che fare con un orto in pieno suolo (in
giardino ad esempio) i canali di scolo possono ovviare al problema.
Fonte. Campagna Amica
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