Debacle per l’agroalimentare italiano, ortofrutta in testa,
nell’assegnazione dei fondi europei 2018-2020 per la promozione dei prodotti
agroalimentari. Solo tre programmi italiani su 52 assegnati hanno ottenuto un
co-finanziamento comunitario di 3 milioni complessivi, riguardanti la
promozione e informazione sul mercati interno e sui Paesi terzi approvati
nell’ambito del regolamento Ue 1144/2014. Ad ottenerlo sono stati il Distretto
agroalimentare di qualità della Valtellina, il Consorzio di tutela del
formaggio Piave Dop, e il Mocazc, il progetto proposto da Mortadella Bio.
Tutt’altro risultato hanno ottenuto invece Francia e Spagna che si sono
assicurati circa la metà dei 115 milioni in palio. A sottolinearlo è stato in
particolare un articolo del Sole24Ore che mette in lucela disparità di
trattamento riservato ai Paesi comunitari.
Di progetti italiani relativi all’ortofrutta quindi nemmeno
l’ombra. Il primo tra gli esclusi è il Consorzio Mela Alto Adige, a cui si
aggiungono, tra gli altri l’Aop Gruppo Viva, il Consorzio del Pomodoro San
Marzano e Carota di Ispica. La Chafea, Consumers, health, agriculture and food
executive agency, l’agenzia incaricata di selezionare i programmi di
promozione, ha privilegiato i cugini spagnoli e francesi che so sono assicurati
nel 26 programmi e relativi finanziamenti da spendere anche nell’esportazione.
“Sono fortemente dispiaciuto per questa bocciatura dei
progetti presentati all’UE per la promozione dell’agroalimentare italiano.
Nonostante l’ortofrutta sia uno dei punti di forza del nostro Paese ed un
lodevole competitor rispetto agli altri membri dell’Unione, non siamo riusciti
ad ottenere un finanziamento adeguato alle nostre potenzialità, ai nostri
prodotti ed alle nostre realtà imprenditoriali e commerciali”.
A dichiararlo è Valentino Di Pisa, presidente di
Fedagromercati in merito all’assegnazione dei fondi per la promozione del
settore agroalimentare da parte della Commissione Europea e la conseguente
bocciatura dell’Italia che ha ottenuto solo 3 milioni per 3 progetti presentati
su 52.
“Ovviamente la nostra quasi totale assenza rispetto alla
Francia o alla Spagna – prosegue Di Pisa – non è da imputare alle istituzioni
europee, ma a noi stessi, che non siamo stati in grado di valorizzare il
comparto. Il fatto che nei programmi del 2018 non ci sarà promozione ed
informazione per l’ortofrutta italiana è un vero e proprio fallimento che
esprime in modo chiaro l’importanza di intervenire per il settore”.
“Ritengo sia importante chiedere spiegazioni per essere in
grado di correggere le nostre mancanze e poter ripresentare con la prossima
occasione nuovi progetti migliorati, ma allo stesso tempo dobbiamo
assolutamente lavorare all’interno del nostro territorio ed iniziare a
costruire realmente un sistema coeso e forte”, sostiene il numero uno di
Fedagro. “Molte volte si è parlato della necessità, ormai palese, di
valorizzare tutta la filiera e di far fronte comune di fronte alle criticità,
ma non si è ancora realizzata. A mio parere è fondamentale che tutti
s’impegnino per questo obiettivo, tutti devono fare la propria parte, ma sono
soprattutto le istituzioni che devono fare un passo verso l’ortofrutta e
manifestare la loro presenza accanto agli attori del comparto. Una volta per
tutte chi ha responsabilità di governare deve utilizzare l’ortofrutta e
l’agricoltura non per fare politica ma deve iniziare a pensare ad una vera e
propria politica di sistema che racchiuda tutta la filiera.
Spero quindi che la strategia nazionale dell’ortofrutta sia
concretizzata quanto prima e che tale piano possa finalmente porre le basi per
un percorso condiviso da tutti che abbia come unico obiettivo la promozione dei
nostri prodotti ortofrutticoli.”
Fonte: Corriere Ortofrutticolo
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