XYLELLA, SI AGGRAVA LA SITUAZIONE DEI NUOVI FOCOLAI INTORNO
ALLA CITTA' BIANCA ED IN VALLE D’ITRIA. LA NUOVA ZONA TAMPONE DOVREBBE ORA
SCONFINARE PER LA PRIMA VOLTA IN PROVINCIA DI #BARI.
Dall’aggiornamento delle mappe sul portale Emergenza Xylella
e la pubblicazione dei relativi certificati di analisi SELGE si delinea una
situazione ben più grave dei 2 focolai puntiformi segnalati meno di un mese fa
(il 25 settembre) in zona tampone. Sono 14 le nuove piante risultate infette
(12 in agro di Ostuni, 1 di Cisternino ed 1 di Ceglie Messapica), di cui 13 in
zona tampone, derivanti sia dal controllo delle piante nei 100m intorno ai
predetti focolai che nel corso del normale monitoraggio. Ciò che desta maggior
preoccupazione è la distribuzione delle piante ed in particolare il focolaio
più grande di Ostuni con piante sintomatiche infette da cui sembrerebbe poter
essere derivato (a meno di 500m di distanza) il primo focolaio apparentemente
puntiforme ritrovato precedentemente a Casalini di Cisternino. Si tratta inoltre,
fino ad ora, delle piante infette individuate a maggiore altitudine, oltre i
300m sul livello del mare. Come previsto dalla Decisione 789/2015 (art. 4 comma
3), la Regione Puglia dovrà ora procedere a ridefinire le zone demarcate
estendendo fino ad almeno 10 km dalle ultime piante infette la zona cuscinetto
o tampone. Per la prima volta quindi la zona tampone, quando verrà formalizzata
ed ove si applicano le più dure misure di contenimento (l’abbattimento di tutte
le specie ospiti nei 100metri dalle infette indipendentemente dalle analisi),
sconfinerà nella provincia di Bari interessando una parte dell’agro di
Locorotondo.
Fonte: Infoxylella.it
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