Il Ministero delle politiche agricole alimentari e forestali
rende noto che si è concluso il G7 agricoltura con l'adozione unanime della
"Dichiarazione di Bergamo".
"500 milioni di persone fuori dalla fame entro il 2030
- ha dichiarato il Ministro Martina come Presidente G7 agricoltura - attraverso
impegni concreti dei 7 Paesi. È questo l'obiettivo che confermiamo come G7
agricoltura nel solco di Taormina e nella più ampia cornice Fame zero dell'Onu.
Il ruolo della cooperazione agricola sarà decisivo per raggiungere questo
traguardo, perché la maggioranza delle persone che soffrono la fame vive in
aree rurali. La fame è una questione prima di tutto agricola. Per questo
abbiamo deciso di aumentare gli sforzi per favorire la produttività sostenibile
in particolare in Africa, attraverso la condivisione di buone pratiche per
aumentare la resilienza e accompagnare lo sviluppo delle comunità locali.
Abbiamo affrontato anche il tema della difesa dei redditi degli agricoltori
davanti alle crisi dovute al cambiamento climatico e a quelle economiche,
affidando il mandato alla FAO per studiare azioni sul tema".
"Ci sono temi - prosegue Martina - sui quali dovremo
aumentare ancora gli sforzi, come la protezione dei suoli e la biodiversità, la
maggiore trasparenza nella formazione del prezzo del cibo e la riduzione
radicale dello spreco alimentare. Su questi fronti serve più consapevolezza,
ognuno deve sentire forte la propria responsabilità. Anche per questo abbiamo
voluto un G7 aperto, con una settimana dedicata dalla città di Bergamo a decine
di appuntamenti sul tema del diritto al cibo, in continuità col lavoro che
l'Italia ha fatto con Expo Milano. Una partecipazione straordinaria di giovani,
organizzazioni non governative, agricoltori, istituzioni, associazioni che hanno
dato spunti interessanti per il lavoro di confronto con gli altri ministri. Da
Bergamo rilanciamo ancora la sfida per garantire davvero il diritto al cibo di
ogni essere umano a qualunque latitudine".
GLI IMPEGNI DELLA DICHIARAZIONE DI BERGAMO
La Dichiarazione di Bergamo, frutto dell'accordo tra tutti i
Ministri, ha visto alcune priorità fondamentali:
TUTELA REDDITO PRODUTTORI DALLE CRISI CLIMATICO AMBIENTALI,
MANDATO ALLA FAO
- promuovere la tutela del reddito dei produttori, a partire
dai piccoli, davanti alle crisi economiche e i disastri climatici. I Paesi G7
insieme a IFAD, WFP e OCSE hanno concordato di affidare alla Fao il compito di
studiare un programma di azioni e individuare una definizione unitaria di
evento catastrofico che oggi manca;
PIÙ COOPERAZIONE AGRICOLA CON AFRICA
- aumento della cooperazione agricola, sviluppo delle
partnership nella ricerca, del trasferimento di conoscenza e tecnologia. La
zona prioritaria di intervento, anche in relazione al fenomeno migratorio, è il
continente africano, dove il 20% della popolazione soffre di povertà
alimentare;
MAGGIORE TRASPARENZA NEI PREZZI DEL CIBO
- impegno a rafforzare la trasparenza nella formazione dei
prezzi e nella difesa del ruolo degli agricoltori nelle filiere soprattutto di fronte
alle crisi di mercato e alla volatilità dei prezzi. In particolare sui mercati
locali si lavora a partire dalla Fao per dotare i produttori di strumenti che
li aiutino nella definizione dei prezzi anche utilizzando big data e previsioni
sull'andamento dei mercati;
BATTERE LO SPRECO ALIMENTARE
- necessità di rafforzare le norme e le azioni per ridurre
le perdite di cibo e gli sprechi alimentari, che oggi coinvolgono un terzo
della produzione alimentare mondiale;
TRACCIABILITA' PER SISTEMI PRODUTTIVI TERRITORIALI
- adozione di politiche concrete per la tracciabilita' e lo
sviluppo di sistemi produttivi legati al territorio.
Ufficio stampa Mipaaf
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