Gli Stati che fanno parte dell’Unione europea, evidenzia
l’Esecutivo, hanno il diritto di limitare le vendite di terreni agricoli per
preservare le comunità agricole e promuovere l’agricoltura sostenibile. Ma nel
fare ciò devono rispettare i principi del Trattato di funzionamento dell’UE, in
particolare le norme sulla libera circolazione dei capitali e il diritto di
stabilimento. Per questo motivo, nel
2015 la Commissione ha avviato procedure di infrazione nei confronti di Bulgaria,
Ungheria, Lettonia, Lituania e Slovacchia, Stati che discriminano gli
investitori di altri Paesi dell’UE e creano restrizioni sproporzionate sugli
investimenti transfrontalieri.
L’Esecutivo precisa che, secondo quanto stabilito dalla
Corte di giustizia europea, le restrizioni ammissibili comprendono:
• autorizzazioni
preventive da parte delle autorità nazionali per l’acquisizione di terreni;
• limiti alla
dimensione del terreno da acquisire;
• diritti di
prelazione che consentono a determinate categorie di acquirenti di acquistare
terreni agricoli prima che la loro vendita sia aperta ad altri;
• intervento dello
Stato sul prezzo.
Tuttavia la normativa europea non consente restrizioni
discriminatorie quali i requisiti di residenza come precondizioni per
l’acquisizione di terreni. Sproporzionate restrizioni su investimenti
transfrontalieri sono pertanto considerate illegali. In particolare, in
base alle sentenze della Corte di
giustizia, vengono considerati sproporzionati: l’imposizione di obblighi di
autoproduzione, il divieto alle aziende di acquistare terreni, la richiesta di
qualifiche in agricoltura come pre-condizione per l’acquisto di terreni.
La comunicazione della Commissione risponde alle richieste
del Parlamento europeo in merito alla
pubblicazione di una serie di criteri chiari ed esaustivi, per garantire
condizioni di parità e chiarire agli Stati membri quali siano le misure ammesse
in materia di regolamentazione del mercato fondiario, tenendo conto
dell’interesse pubblico e delle quattro libertà dell’Unione europea (libera
circolazione di persone, servizi, merci e capitali), per facilitare
l’acquisizione di terreni agricoli e forestali da parte degli agricoltori.
Fonte: Osservatorio Agroalimentare
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