Un rinnovo dell'autorizzazione del glifosato di 5-7 anni
anziché dei 10 inizialmente previsti, per tenere almeno parzialmente conto
della posizione dell'Europarlamento, che lo vorrebbe invece eliminare
gradualmente nell'arco di 5 anni. E' la proposta che farà domani la Commissione
europea ai 28 sul controverso erbicida in base alla decisione odierna del
Collegio dei commissari, che modifica la precedente posizione dell'esecutivo
Ue. Il cambio di rotta è avvenuto "in considerazione del voto
dell'Europarlamento e delle conoscenze scientifiche a livello europeo e
internazionale", ha spiegato il portavoce della Commissione Margaritis
Schinas. Poche ore prima dell'annuncio, infatti, l'Europarlamento aveva
approvato, con 355 voti a favore e 204 contrari, una risoluzione non vincolante
che chiedeva di non rinnovare la licenza del glifosato, che scade nel dicembre
2017, e di eliminare gradualmente l'utilizzo del prodotto nell'Ue entro la fine
del 2022. "Si tratta di un importante cambiamento - ha sottolineato in
merito Greenpeace Europa - il voto di oggi è per il divieto, nel 2016 il
Parlamento aveva votato per una licenza di sette anni". "Il
Parlamento europeo non ha colto la richiesta che viene dalla società", ha
invece criticato la coalizione 'Stopglifosato', che raccoglie 45 associazioni
italiane che si sono schierate contro l'utilizzo dell'erbicida. In Italia, in
seguito al recepimento di una decisione Ue dell'estate 2016, "esistono già
divieti", ricorda però Coldiretti, che ora chiede di applicare i medesimi
criteri per le importazioni di alimenti. Il rinnovo di cinque o sette anni che
propone la Commissione europea è però diverso dall'eliminazione graduale in
cinque anni che vorrebbe il Parlamento. E probabilmente a colmare la distanza
tra i due concetti non basterà il voto di domani, in quanto questo è per sua
natura limitato alla licenza della sostanza. Domani Bruxelles potrebbe quindi
ottenere già una maggioranza qualificata a favore della sua bozza di decisione.
Se così non fosse, però, avrebbe altre due opzioni. Presentare una nuova
proposta, oppure decidere di andare in appello con quella bocciata. Se anche il
comitato d'appello non esprimesse la maggioranza necessaria, come spesso accade
su questioni controverse come già avvenne con gli ogm, la Commissione potrebbe
agire in autonomia autorizzando il rinnovo. Ma questa è un'eventualità che il
presidente dell'esecutivo Ue Jean-Claude Juncker ha ripetuto più volte di non
voler neanche prendere in considerazione.
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