Si è tenuto il 12 ottobre 2017 a Portici (NA) il convegno
“L’uso dei droni per l’agricoltura di precisione” organizzato dal Dipartimento
di Agraria dell’Università degli Studi di Napoli Federico II, in collaborazione
con l’Accademia dei Georgofili – Sezione Sud-Ovest.
Negli ultimi anni, stiamo assistendo anche in Italia a una
lenta e progressiva diffusione in agricoltura di processi, tecnologie e
approcci operativi “strategici” che rientrano nell’ambito della cosiddetta
agricoltura di precisione, traduzione letterale dell’inglese “precision
agriculture”. L’agricoltura di precisione, contrariamente a quanto spesso
divulgato dalla stampa specializzata e non, non è solamente indirizzata
all’automazione del controllo operativo ma punta a migliorare la qualità gestionale
attraverso una razionale integrazione tra tecnologie informatiche e pratiche
agronomiche. Nel corso del Convegno, esperti relatori hanno discusso le
potenzialità dell’agricoltura di precisione, definita come una strategia
gestionale che utilizza tecnologie informatiche per raccogliere dati da fonti
multiple per il loro successivo utilizzo nell’ambito di decisioni riguardanti
le attività produttive, e ne hanno descritto i limiti attuali e le criticità in
termini di ricerca.
In particolare, durante il Convegno sono stati analizzati i
numerosi benefici integrati che le tecnologie dell’agricoltura di precisione
potrebbero garantire sul fronte della qualità gestionale ed è stato descritto
lo stato dell’arte dei sistemi proposti a oggi. Questi sistemi fanno riferimento
essenzialmente alle tecnologie ground sensing (anche definite proximal sensing)
basate su sensori (fissi o mobili) che permettono il rilievo da terra di dati
inerenti le colture e i processi produttivi messi in atto dalle aziende o alle
tecnologie remote-sensing che, viceversa, si basano sulla possibilità di
ottenere immagini multispettrali e iperspettrali delle colture attraverso
l’impiego di sensori ottici satellitari, aerotrasportati o montati su droni. I cosiddetti “droni” o Unmanned Aerial
Vehicle (UAV), il focus del Convegno, sono potenzialmente in grado di coniugare
la necessità di disporre in tempi rapidi di informazioni adeguate con
flessibilità di intervento ed elevata risoluzione spaziale. I droni,
classificati essenzialmente in base al carico che sono in grado di trasportare
e alla quota raggiungibile, presentano un quadro normativo internazionale e
nazionale ancora precario con numerosi punti critici, sottolineati nel corso
del Convegno. Questi sistemi, consentono già di operare con successo in
attività di monitoraggio delle colture (es. stima di nutrienti, acqua, stress)
e in alcune attività operative (es.
micro-interventi di spraying mirati o lancio di micro-organismi
antagonisti), descritte nell’ambito di alcuni casi-studio presentati.
Dal punto di vista operativo, i vantaggi dell’utilizzo dei
droni in agricoltura sono considerevoli, tra i principali sono stati citati:
- flessibilità
d’impiego;
- tempestività e
velocità d’intervento;
- elevata
risoluzione spaziale;
- disponibilità di
sensori ottici multi e iperspettrali e di altri sensori tipo laser scanner,
camere termiche, camere Rgb;
- possibilità di
decollo e di atterraggio verticale nel caso di droni muniti di rotori;
- possibilità di
effettuare oltre al monitoraggio, interventi colturali nel caso di droni dotati
di particolare attrezzature quali a es. tramogge per effettuare trattamenti;
- costi
relativamente contenuti.
Nello stesso tempo sono ancora numerosi i problemi che la
ricerca è chiamata ad affrontare tra questi sono stati richiamati:
- l’autonomia di
volo;
- l’affidabilità di
volo, la stabilità, la resistenza al vento e alle intemperie;
- la ridotta gamma
di sensori disponibili di alta qualità e di massa ridotta;
- l’affidabilità nella
registrazione dei dati e nel loro eventuale trasferimento a terra in tempo
reale;
- la necessità di
correzione delle immagini (considerando che la riflettanza della coltura
risente della luminosità della giornata nell’orario in cui si effettua il rilievo);
- la necessità di
complessi trattamenti in post- processing per correggere l’immagine digitale
(considerando l’influenza dei fattori meteorologici sul volo es. correnti
d’aria in quota).
- una normativa in
evoluzione destinata ad avere serie ripercussioni sulla reale applicazione d
questi sistemi in agricoltura;
- la necessità di
interfaccia user friendly che dovrebbe facilitare l'interazione con i dati
rilevati.
Questi alcuni dei principali temi trattati, da cui è emerso
un contesto tecnologico estremamente interessante e dinamico con enormi
potenzialità d’applicazione in agricoltura seppure con alcuni nodi ancora da
sciogliere.
L’augurio è quello che la ricerca riesca a dire la sua in
tempi e modi compatibili con la corsa all’innovazione oggi in atto nel settore
privato.
Fonte: Accademia dei Georgofili
Autore: Stefania De Pascale e Guido D’Urso
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