“Sul glifosate, come su tutte le altre questioni, le
decisioni delle istituzioni europee devono essere basate sempre su pareri
scientifici e non ideologici”. Lo sottolinea Confagricoltura in relazione alla
riunione del 25 ottobre del Comitato Permanente europeo sull’autorizzazione o
meno all’utilizzo del glifosate.
Osserva quindi Confagricoltura: “Si sta facendo un grande
polverone mediatico che non tiene conto che i due organismi scientifici europei
di riferimento in materia - l'Efsa (Autorità europea per la sicurezza
alimentare) e l'Echa (Agenzia europea per le sostanze chimiche) - hanno fornito
solide prove scientifiche a sostegno dell’autorizzazione del glifosate”.
“I pareri forniti dalle due istituzioni scientifiche difatti
evidenziano che non sussistono pericoli per la salute umana e per l’ambiente –
prosegue l’Organizzazione agricola –. La molecola inoltre viene anche
utilizzata nell'agricoltura conservativa e consente di prevenire l'erosione del
suolo, di ridurre le emissioni di gas a effetto serra e di aumentare la materia
organica nel suolo”.
“Se non verranno adottate scelte consapevoli da parte dei
decisori politici europei, il rischio è che, da una parte si screditeranno gli
organismi scientifici dell’Unione europea, dall’altra l’agricoltura si troverà
sempre più in difficoltà, potendo disporre di un numero sempre minore di
principi attivi per la protezione delle colture – conclude Confagricoltura -.
Senza contare che impedirne l'utilizzo vorrebbe dire favorire i paesi terzi che
esportano verso la Ue, dato che per loro il glifosate resterebbe a completa
disposizione”.
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