Il furto di macchine agricole è uno dei problemi più sentiti
dalle aziende agricole. Ogni agricoltore, quando al mattino apre la rimessa,
spera che nessuno abbia portato via trattori, attrezzature o anche benzina e
mezzi tecnici. D'altronde i numeri dei furti in Italia sono preoccupanti.
A guidare la classifica delle regioni più pericolose per chi
fa agricoltura troviamo la Puglia, con 1.597 unità sottratte illegalmente ai
legittimi proprietari nel 2017 (Fonte Sdi/Ssd). Segue la Sicilia, con 1.114, e
la Campania con 964. Più giù ancora in classifica troviamo la Lombardia con 655
furti, la Toscana con 626 e intorno alle 500 unità rubate Calabria, Emilia
Romagna, Lazio e Veneto.
"Dentro questi numeri ci sono i trattori, ma anche le
macchine agricole e le semplici motoseghe. Il paradosso è che a livello
nazionale non esistono statistiche precise sulle tipologie di furti perpetrati
a danno di agricoltori e contoterzisti", ha spiegato Gianni Di Nardo,
segretario generale di Unacma (Unione nazionale dei commercianti di macchine
agricole) durante un convegno ad Eima dal titolo 'Il fenomeno dei furti di
macchine agricole. Testimonianze e possibili soluzioni'.
"Salta agli occhi come la regione più colpita sia la
Puglia e il motivo è semplice. La stragrande maggioranza della refurtiva non
viene rivenduta in Italia, ma portata al di là dell'Adriatico, nei paesi
dell'Est Europa. I trattori rubati al Sud vengono imbarcati a Bari o Ancona,
mentre quelli sottratti al Nord sono trasportati oltreconfine via terra da
Trieste", denuncia Di Nardo.
Ai ladri piace la media potenza
Ma quali sono i trattori che i ladri prendono maggiormente
di mira? Secondo i dati e l'esperienza di Roberto Guidotti del Cai
(Confederazione agromeccanici e agricoltori italiani) la categoria più colpita
è quella tra gli 80 e i 150 cv, magari con due sollevatori e tutti gli optional
del caso. La macchina viene caricata su un carro centinato e nel giro di 24 ore
si trova fuori confine, con numeri di telaio e documenti contraffatti.
Le macchine di grande potenza sono meno appetibili, perché
più complicate da rubare. "Solitamente vengono nascoste in luoghi pubblici
abbandonati, specialmente in edifici come caserme o ospedali", spiega
Guidotti. "I ladri lasciano passare qualche giorno che la merce 'si
raffreddi' e poi la preparano per la spedizione. Vengono tolte le gomme e la
cabina e poi il tutto viene mandato oltreconfine, magari con la complicità di
qualcuno alla dogana".
Se l'agricoltore è assicurato il danno è più contenuto,
anche se comunque pesante. Mentre se la polizza non c'è il colpo per una
piccola azienda può essere mortale. Un modo per difendersi è quello di
utilizzare gli antifurti. "Ma quelli del costruttore sono inutili, perché
i ladri sanno esattamente dove sono e li tolgono immediatamente", mette in
guardia Dario Bartesaghi, della Mls (Mechanical line solutions), azienda che
produce antifurti per macchine agricole e non solo. "Per proteggere
efficacemente un trattore bisogna installare un sistema di blocco idraulico e
un antifurto satellitare occultato".
Due strategie contro i ladri
Il primo è un antifurto meccanico idraulico che assicura il
blocco totale delle funzioni idrauliche del mezzo. È un sistema che, fanno
sapere da Mls, è quasi impossibile da manomettere perché richiederebbe ore di
lavoro e attrezzature speciali. Se inserito il ladro può mettere in moto il
mezzo, ma non usare lo sterzo e le altre componenti idrauliche.
I Carabinieri possono poco davanti ad una semplice denuncia
di furto, ma se sanno dove si trova il mezzo si muovono velocemente. Mls ha
portato ad Eima alcuni esempi di antifurti satellitari, alcuni dei quali grandi
come un pacchetto di sigarette, che possono essere verniciati e nascosti nei
punti più impensati, da un bocchettone dell'aria fino all'imbottitura del
sedile. L'antifurto ha una batteria che dura diversi mesi ed è in grado di
agganciarsi a qualunque rete wifi per inviare la sua posizione nel caso in cui
il segnale Gps venga disturbato.
Ma non è finita qui. Perché la beffa per alcuni agricoltori
è quella di sapere dove si trova il proprio mezzo, ma di non poterlo
recuperare. Nel caso si trovi in un paese dell'Est, magari fuori dall'Unione
europea, il recupero non è affatto semplice. Per risolvere il problema Mls ha
messo a punto dei micro-tag, piccolissimi adesivi da applicare a centinaia sul
mezzo che riportano un codice univoco che identifica il proprietario. In questo
modo l'azienda di antifurti è in grado di provare la proprietà del trattore e
recuperarlo in breve tempo.
FONTE: AGRONOTIZIE
Autore: Tommaso Cinquemani
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