Il Progetto ApinCittà, per il biomonitoraggio ambientale
mediante alveari di ape italiana, fa emergere un primo e imprevisto dato
importante: la biodiversità nelle città, che dovrebbe essere molto più bassa di
un’area rurale o di un ecosistema naturale, è invece ricchissima e solo in
parte conosciuta. I dati sono stati presentati oggi, a Roma, nel corso di una
conferenza stampa organizzata dalla FAI (Federazione apicoltori italiani), il
Comando Generale dei carabinieri Forestali (CUFA) e il Comune di Roma.
“Sono oltre 150 le specie botaniche finora censite nella
Capitale – ha detto il presidente della FAI Raffaele Cirone - alcune di queste
non ancora presenti nei repertori della Flora di Roma: come a dire che non
sapevamo di avere questa tipologia di verde ‘orizzontale o verticale’ utile
alle api e comunque non sappiamo ancora abbastanza su cosa significa
l’Ecosistema della Capitale e delle Città storiche in genere”.
ApinCittà, inoltre, offre un dato costante con le analisi
melissopalinologiche, che classificano i fiori visitati dalle api: le quantità
di pollini rilevate nei campioni di miele sono abbondantemente superiori a
quelle che normalmente si rilevano in un’area di produzione rurale o naturale
visitata dalle api sentinelle. Il che depone a favore di un inusuale, assortito
e ricco pascolo di fioriture utili a tutti gli insetti impollinatori e alle api
mellifere in particolare.
“Oggi, ad esempio – ha aggiunto Nicola Palmieri, Melissopalinologo
e coordinatore scientifico del Progetto - grazie alle api sentinelle di
ApinCittà possiamo dire che sono da includere nell’Ecosistema vegetale di Roma
le seguenti specie botaniche: Magnolia grandiflora, Washingtonia robusta,
Viburnum lantana, Viburnum opulus, Rhododendron hirsutum, Schinus molle,
Hedysarum coronarium, Lavatera olbia, Acacia cyanophylla, Ceratonia siliqua.
Nomi che d’ora in avanti dovranno essere inclusi nel repertorio delle specie
botaniche capitoline”.
Nel corso della conferenza stampa, a cui ha partecipato
l’assessore alla Sostenibilità ambientale di Roma Capitale Giuseppina
Montanari, è stato evidenziato come le stazioni di biomonitoraggio del Progetto
ApinCittà siano in costante incremento: Enti, Istituzioni, Privati oltre che
Apicoltori si stanno facendo avanti per essere inclusi in questa rete. “
“Siamo al raddoppio delle postazioni attive, passate da 10 a
20 – ha commentato Cirone - e questo consentirà di approfondire ulteriormente i
dati riferiti a questo progetto, in particolare sul fronte della
caratterizzazione del profilo botanico di ogni quadrante cittadino e delle
tipologie di miele che può offrire”.
Gli alveari utilizzati come stazioni di biomonitoraggio nel
Progetto ApinCittà non si sostituiscono alle centraline che tengono sotto
controllo i parametri di legge sull’andamento dell’inquinamento dell’aria o di
altre matrici monitorate in città. Le api, invece, vengono utilizzate per
rilevare parametri aggiuntivi riferiti alla qualità ambientale di aria, acqua,
suolo e organismi viventi (comparti ambientali).
In materia di metalli pesanti occorre dire che il miele
rientra tra le previsioni del Regolamento UE 2015/1005 che fissa un tenore
massimo di piombo nel miele pari a 0,10 mg/kg. I dati finora rilevati dal
Progetto ApinCittà, ci dicono che siamo ben al di sotto dei valori suggeriti
con una media di 0,022 mg/kg. Si tenga conto che tra i campioni finora
osservati troviamo postazioni di biomonitoraggio in Largo Argentina, Via Giosuè
Carducci, Porta Maggiore, GRA-Anagnina/Tuscolana.
E’ confermato dunque che le sentinelle di Ape italiana
vigilano e tutelano la diversità botanica e, al tempo stesso, consentono di
monitorare i comparti ambientali della Città Eterna. La partecipazione attiva
della cittadinanza, l’incontro tra apicoltori e società, Istituzioni ed Enti di
Ricerca servirà a veicolare un esempio – quello che le api ci offrono ogni
giorno – di coesione, di operosità, di condivisione verso un obiettivo comune.
La FAI-Federazione Apicoltori Italiani, nell’ambito del
Progetto ApinCittà, promuove la diffusione di semi utili alle api, da spargere
in ogni luogo incolto dell’area urbana di Roma. Si è registrata intanto anche
l’adesione al Progetto da parte dell’artista Giampaolo Atzeni che, al termine
della conferenza stampa ha firmato copie dell’opera “Regina Mundi”, da lui
realizzata e ispirata all’ape italiana, che sono state date in omaggio a tutti
i presenti.
Nessun commento:
Posta un commento