Le priorità dell’Anp: rispettare indicazioni Carta Sociale
Europea su assegni più bassi, dando certezze ad anziani.
Uno dei temi più attesi della manovra 2019 è il pacchetto previdenza,
destinato a essere trattato in un provvedimento collegato alla legge di
Bilancio. Il testo approdato alla Camera contiene, però, solo le indicazioni di
carattere generale, le risorse stanziate per la revisione del sistema
pensionistico e per le pensioni di cittadinanza. A oggi ancora non si conoscono
le modalità e le regole che disciplineranno le due misure; nel testo,
sorprendentemente, si legge: saranno definite da "appositi
provvedimenti" collegati alla manovra. Questa incertezza e la totale mancanza
di indicazioni preoccupa l’Anp-Associazione nazionale pensionati di
Cia-Agricoltori Italiani.
In particolare -spiega Anp- i requisiti per l’integrazione
delle pensioni più basse sono ancora allo studio dei tecnici dell’esecutivo e
resta il nostro impegno a verificare che non siano escluse categorie di
pensionati al minimo come gli agricoltori.
Al Governo l’Anp-Cia sottopone nuovamente la propria
piattaforma per un aumento delle pensioni basse, almeno al minimo vitale come
indicato dalla Carta Sociale Europea, assieme a una serie di istanze e proposte
che hanno come obiettivo generale quello di restituire dignità e giustizia
sociale a tanti anziani nel nostro Paese.
Secondo l’Anp, è necessario, tra l’altro, che l’estensione
della quattordicesima mensilità venga stabilizzata e diventi parte integrante
della prestazione pensionistica in essere.
Altre priorità riguardano la modifica del meccanismo
d’indicizzazione delle pensioni con un paniere pensato sui reali consumi degli
anziani, cioè beni alimentari, trasporti, spese sanitarie e servizi, nonché
l’inserimento degli agricoltori tra le categorie di lavoratori impegnati in
mansioni usuranti per usufruire dell’anticipo pensionistico senza
penalizzazioni.
Ad oggi l’unica
certezza -come ben sanno i pensionati dell’agricoltura- è che il trattamento
pensionistico minimo è stabilito nella misura di 507 euro in un contesto nel
quale la crisi economica ha prodotto disagi enormi, aumentando le
diseguaglianze sociali e la povertà. Sono oltre 5 milioni le persone in condizioni
di povertà assoluta e più di 9 milioni quelle in povertà relativa, che non sono
in grado di soddisfare le più elementari esigenze di vita, dall’alimentazione
adeguata alle cure mediche essenziali.
È urgente -conclude l’Anp-Cia- che i provvedimenti attuativi
delle misure contenute nella manovra di bilancio siano definiti con chiarezza,
per ridare certezze ai tanti anziani, valorizzandone il ruolo che, nel corso
degli anni, hanno ricoperto in termini di crescita e tenuta sociale del Paese.
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