Bene Dichiarazione dei consulenti scientifici europei con
richiesta ridiscussione Direttiva 18/2001.
La Direttiva 18/2001 sull’emissione deliberata nell’ambiente
di organismi geneticamente modificati, va subito aggiornata per valutare con
attenzione le caratteristiche e le opportunità del genome editing o editing
genomico, il metodo che permette di selezionare caratteristiche migliorative
delle piante, senza introdurre tratti estranei alla pianta stessa. E’ quanto
afferma Cia-Agricoltori Italiani che considera positiva la Dichiarazione messa
a punto dal gruppo di consulenti scientifici della Commissione Europea per
richiedere l’urgente ridiscussione della direttiva stessa.
La posizione di Cia torna ad accendere i riflettori sul
quadro normativo, esistente e risalente alla direttiva, su cui poggia oggi, la
decisione della Corte di Giustizia secondo cui gli organismi ottenuti con le
nuove biotecnologie genetiche devono essere considerati come Ogm. Soggetti,
quindi, anche agli stessi obblighi, a differenza di quelli prodotti con
tecniche consolidate di mutagenesi indotta.
Secondo Cia, che
condivide l’intervento del gruppo scientifico europeo, si tratta di una
regolamentazione obsoleta, non adatta a un ambito scientifico particolarmente
dinamico e non in grado di considerare appieno tecniche di genome editing, come
il CRISPR/Cas9, le cui prime applicazioni sono del 2012. Sono, infatti,
essenzialmente diverse da quelle Ogm, non prevedendo la trasposizione di
materiale genetico proveniente da un altro organismo, ma un intervento diretto
nel Dna della pianta, simile ad una mutazione naturale. Inoltre, sono più
mirate delle metodologie tradizionali di mutagenesi, indotta da sostanze
chimiche o radiazioni che alterano in modo casuale il genoma della pianta in
diverse posizioni.
Infine -conclude Cia-Agricoltori Italiani- è importante che
si tuteli in Europa l’uso di queste nuove tecniche che sono in linea con le
altre agricolture avanzate del mondo e soprattutto, particolarmente indicate
per quella italiana con tipicità dei prodotti, legati al territorio, da
salvaguardare e valorizzare. La cisgenetica rappresenta il volano per
un’agricoltura innovativa, eppure sostenibile, senza uso di prodotti chimici,
consumi energetici e dissipazione di risorse naturali. L’"antidoto"
ai cambiamenti climatici, per valorizzare la biodiversità e rendere le piante
più resistenti agli stress.
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