
"Il cibo è parte
integrante del patrimonio culturale italiano e dell'immagine del nostro Paese
nel mondo. Per questo motivo - dichiara il Ministro dei beni e delle attività
culturali e del turismo, Dario Franceschini - insieme al Ministero delle
politiche agricole alimentari e forestali abbiamo fortemente voluto che il
2018, dopo le positive esperienze del 2016 Anno dei Cammini e del 2017 Anno dei
Borghi, sia l'Anno del Cibo Italiano, con una serie di iniziative capaci di
promuovere la ricchezza, l'eccellenza e la varietà della nostra tradizione
enogastronomica".
Il turismo e il cibo: la
visione dell'Italia
Oltre un miliardo e
duecento milioni di viaggiatori internazionali: è questa la cifra astronomica
di un mondo in movimento, che cresce oltre ogni crisi. Prima ancora che
economico, si tratta di un enorme fenomeno umano e sociale che sta assumendo
tendenze nuovissime, come emerge proprio da tutte le più recenti analisi: a
muovere i viaggiatori sono sempre di più la ricerca di esperienze coinvolgenti,
la curiosità ed il desiderio di conoscenza per la cultura e la tradizione,
l'attenzione all'autenticità, alla sostenibilità e al benessere.
Questo scenario sta
comportando anche nel nostro Paese (attraverso il Piano strategico del Turismo, approvato il 17
febbraio 2017 dal Governo e l'obbiettivo generale di crescita dell'offerta) un
rinnovamento profondo dei modelli di offerta turistica, in direzione della
sostenibilità e dell'intelligente adattamento alle nuove tendenze della domanda
e della qualità dell'accoglienza. Una strategia che cerca di valorizzare
proprio gli asset dell'offerta turistica in grado di rispondere con più
efficacia al mondo del turismo che cambia. Tra questi, il patrimonio enogastronomico
del Paese assume un valore centrale.
Il patrimonio
enogastronomico è parte essenziale del paesaggio culturale italiano. Secondo
l'UNTWO è proprio l'unicità del patrimonio culturale intangibile a determinare
sempre di più il fattore
discriminante della competitività turistica. L'Italia, da questo punto di
vista, parte certamente da una posizione di vantaggio, proponendosi ai mercati
internazionali con un'offerta pressoché unica, in grado di legare food, cultura
e ambiente in un mix che inscindibile: sostenere questa offerta significa non
solo generare valore per i territori, ma anche rispondere appieno alle esigenze
dei più
moderni flussi turistici
interessati all'autentico e al tipico.
Il cibo è la porta di
accesso più immediata di un territorio, è la prima esperienza con la quale il
viaggiatore contemporaneo cerca un contatto con la cultura e le tradizioni del
luogo. La grande varietà dei paesaggi italiani e della loro storia riflette la
numerosità dei "gate di accesso gastronomici", tutti dotati di
notorietà worldwide: per il mercato turistico, un vero giacimento di
opportunità.
Il valore attrattivo di
questo asset è tutto giocato sul concetto di "vivere all'italiana":
mangiare italiano è, in tutto il mondo, uno stile da imparare, vivere, raccontare.
Anzitutto perché universalmente riconosciuto come stile di vita
"sano". E' per questo che l'Anno del Cibo intende parlare non solo ai
segmenti più strettamente leisure della domanda turistica, ma anche alle vaste
platee interessate dalla ricerca ormai globale di stili di vita salutari. La
qualità del cibo italiano ed il valore indiscusso della Dieta mediterranea, patrimonio Unesco,
rappresentano infatti, grandi attrattori per i milioni di persone che desiderano,
sognano e comprano un viaggio in Italia.
Dati e fatti essenziali
sul turismo enogastronomico in Italia
Il cibo italiano è
Patrimonio. Nel 2016, l'Italia si è confermata il primo Paese per numero di
prodotti agroalimentari e vinicoli di qualità con riconoscimento Dop, Igp e Stg
conferiti dall'UE (Fondazione Qualivita). Iscrizioni nella Lista del Patrimonio
Mondiale dell'Umanità e nella Lista del Patrimonio Immateriale Culturale
Unesco: i Paesaggi vitivinicoli delle Langhe-Roero e del Monferrato, l'Arte del
pizzaiolo napoletano, la Dieta
Mediterranea e la Pratica
agricola della vite ad alberello di Pantelleria (Unesco). Inoltre, 169 Strade
del vino e dei sapori e circa cento musei del gusto (Università
di Bergamo e World Food
Travel Association).
Il cibo italiano è
Attrattività. Il cibo italiano è un fattore caratterizzante dell'immagine
turistica del nostro Paese, capace di far nascere un desiderio forte che si
traduce in una motivazione al viaggio e all'esperienza enogastronomica per
turisti e visitatori italiani e stranieri. Secondo World Food Travel
Association più di due terzi dei viaggiatori acquista e porta con se prodotti
enogastronomici da consumare e regalare. Uno straordinario veicolo per il brand
Italia. Cibo e vino (48%) insieme alla
bellezza delle città (49%) e alle opere d'arte ed ai monumenti (48%) sono una
delle principali ragioni di un viaggio in Italia (Enit-Ipsos).
Il cibo italiano è
Esperienza. La domanda di turismo enogastronomico è cresciuta, si è evoluta e
oggi desidera vivere esperienze autentiche legate alla conoscenza della cultura
enogastronomica nelle molteplici espressioni che è in grado di offrire: cibo,
vino, itinerari, tradizioni, produzione, acquisto. In Europa sono circa 600
mila i viaggi all'insegna dell'enogastronomia e oltre 20 milioni quelli che
comprendono esperienze enogastronomiche (UNWTO), XXI Rapporto Nazionale
Turismo). Il 93% dei turisti leisure ha partecipato ad attività
enogastronomiche uniche durante un viaggio effettuato negli ultimi due anni
(World Food Travel Association).
Il cibo italiano è
Condivisione. Il cibo è condivisione, non solo a tavola. Il turista
enogastronomico ascolta e condivide le opinioni di parenti ed amici. Si affida
ai mezzi di comunicazione tradizionali, ma utilizza anche il web per
condividere immagini e giudizi su cibi e bevande. Il 61% dei viaggiatori
condivide le proprie esperienze enogastronomiche sui social media e l'87% dei
viaggiatori considera importante le review nella scelta di un ristorante
(Tripadvisor).
Le azioni in campo
Il Ministro Franceschini
ha approvato la direttiva che dedica il 2018 l'anno al Cibo Italiano.
Attraverso la costituzione di un apposito Comitato e la stretta collaborazione
con il Mipaf, si promuoveranno iniziative e azioni che siano in grado durante
l'anno di rappresentare la produzione eno-gastronomica e la cucina italiana
come grandi attrattori turistici del nostro Paese.
- Mibact e Mipaf
attueranno una completa ricognizione di prodotti agricoli e agroalimentari di
eccellenza, ricette della cultura alimentare e culinaria dei territori
italiani, circuiti ed itinerari di offerta enogastronomica, eccellenze di
conoscenze e sapere. Questi interventi sono funzionali anche al rafforzamento
di itinerari interregionali di offerta turistica, in coerenza con il lavoro già
realizzato con il 2016 Anno dei Cammini e il 2017 Anno dei Borghi.
Dell'infinito patrimonio italiano, verrà promossa la conoscenza internazionale,
con particolare riferimento all'organizzazione di esperienze gustative relative
ai prodotti a denominazione di origine e ad indicazione
geografica.
- Insieme al MAECI ed
agli Istituti Italiani di Cultura all'estero, verrà realizzata una grande
campagna di comunicazione internazionale sul brand Italia. Inoltre, il progetto
"Vivere all'italiana" consentirà una promozione della lingua italiana,
arte e cultura, archeologia e sistema museale, enogastronomia, università e
ricerca, scienza e tecnologia, design,
industria culturale e creativa, sport, territori.
- Insieme al MIPAAF, al
MAECI e al MIUR verrà promossa la cucina italiana di qualità. Attraverso
l'organizzazione della Settimana della Cucina Italiana nel Mondo Ambasciate,
Consolati e Istituti italiani di Cultura presenteranno i prodotti alimentari di
eccellenza rappresentativi dell'Italia e del gusto italiano a milioni di
consumatori nel
mondo, in prosecuzione
delle tematiche di Expo Milano 2015.
- Verrà definito un
accordo tra Ministero e Cassa Depositi e Prestiti per sviluppare i
servizi di accoglienza
(informazione, didattica, visite guidate, agri-musei, etc.) rivolti ai turisti
presenti lungo gli itinerari di turismo lento. L'obiettivo è favorire l'accesso
al credito delle imprese operanti nel settore turistico-culturale e del turismo
enogastronomico con investimenti diretti allo sviluppo di prodotti agricoli ed
enogastronomici che possano arricchire i percorsi di visita.
- In tutta Italia il
MIBACT compone, selezionando e patrocinando iniziative regionali e
territoriali, il Calendario delle Attività dell'Anno del Cibo. Un lungo
cartellone di eventi, un grande viaggio da nord a sud del Paese, che
rappresenterà un ulteriore elemento di
attrattività per i
turisti di tutto il mondo. Particolare attenzione sarà dedicata ad una campagna
di comunicazione, anche sui social, da realizzarsi insieme ad Enit.
- E' in corso di realizzazione
una piattaforma informativa orientata, oltre che alla diffusione delle iniziative realizzate,
all'approfondimento e alla divulgazione dei temi trattati dall'Anno del Cibo.
Nominati i 13 esperti del
Comitato
Il Ministro Franceschini
ha nominato i 13 esperti di chiara fama che faranno parte del Comitato Tecnico
di Coordinamento presieduto dal Direttore Generale Turismo del MiBACT,
Francesco Palumbo:
1) Carlin Petrini,
Fondatore di Slow Food
2) Oscar Farinetti,
Imprenditore e Presidente fondazione E. di Mirafiore
3) Cristina Bowerman,
Presidente Ambasciatori del Gusto
4) Massimo Bottura, Chef
5) Riccardo Cottarella,
Presidente dell'Unione Internazionale Enologi
6) Giorgio Calabrese,
Medico nutrizionista e docente di Alimentazione e Nutrizione umana
all'Università del Piemonte Orientale
7) Marco Gualtieri,
Presidente di Seeds&Chips
8) Claudia Sorlini Vice
Presidente del Touring Club Italiano, già Professore ordinario di Microbiologia
Agraria all'Università degli Studi di Milano e membro della Steering Committee
of the EU Scientific Programme for Expo 2015
9) Enzo Coccia, Pizzaiolo
10) Elisabetta Moro,
Professore ordinario di Antropologia culturale e Tradizioni Alimentari del
Mediterraneo all'Università suor Orsola Benincasa di Napoli
11) Mauro Rosati,
Direttore Generale Fondazione Qualivita
12) Massimo Montanari,
Professore ordinario di storia dell'Alimentazione e Presidente di Casa Artusi
13) Raffaele Borriello,
direttore generale di Ismea
La campagna di
comunicazione
La campagna di comunicazione
che promuove l'iniziativa è incentrata su uno spot
realizzato dal Centro
Sperimentale di Cinematografia di Milano sotto la direzione del regista
Maurizio Nichetti. Sui social verrà declinata un'animazione del logo che
ripercorre le diverse specialità alimentari che costituiscono il nostro
patrimonio enogastronomico e si affiancherà alla campagna già in corso,
costruita grazie al contributo dei Musei italiani con le opere delle loro
collezioni riguardanti il cibo. Tutti sono invitati a partecipare alla campagna
sui propri canali social utilizzando l'hashtag
ufficiale
#annodelciboitaliano. I video, le animazioni e le locandine digitali sono
disponibili sul sito sul sito del MiBACT
www.beniculturali.it/annodelciboitaliano.
Sui profili social del
Mipaaf spazio ai Patrimoni Unesco italiani legati all'agroalimentare: dalla
Dieta mediterranea alla coltivazione della vite ad alberello di Pantelleria,
passando per l'arte del pizzaiuolo napoletano, i paesaggi vitivinicoli delle
Langhe-Roero e Monferrato e Parma, designata città creativa per la gastronomia.
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