Dalla VII Assemblea elettiva emerge l’esigenza di misure più
attrattive che favoriscano il turn-over in azienda e di agevolazioni per
progetti imprenditoriali che mettano assieme un giovane e un over 65. I giovani
agricoltori italiani hanno una marcia in più, nel periodo 2015-2017 le imprese
agricole under 40, attive presso le Camere di Commercio, sono aumentate del
12%. Ciò nonostante, sono ancora pochi e rappresentano solo il 5,1% sul totale,
sotto la media dei colleghi europei che si attesta al 6,5%. Il ricambio generazionale
nei campi è tra i temi della VII Assemblea di Cia-Agricoltori Italiani in corso
a Roma. Le imprese agricole dei giovani italiani hanno una dimensione economica
superiore rispetto alla media europea, con un fatturato di 73 mila euro
rispetto ai 45 mila euro mediamente realizzati a livello Ue. All’avanguardia
anche dal punto di vista sociale -evidenzia la Cia- dando occupazione all’8%
dei lavoratori in forza nel totale delle aziende under 40 di tutta Europa.
Meglio di loro solo i colleghi di Francia, Polonia e Romania. Ciò detto, il
turn-over che sarebbe necessario fa fatica a prendere forma proprio in
un’Italia che registra più di 500 mila giovani disoccupati. Serve una linea di
equilibrio che -per Cia-Agricoltori Italiani- è rappresentata dalle “società di
affiancamento”, già inserite nel Collegato agricolo del 2016. Si tratta di una
norma che prevede la possibilità di una partnership nella gestione aziendale
tra un “esperto” agricoltore e un ragazzo alle prime armi, interessato a
cogliere le opportunità offerte dal settore primario. Cia-Agricoltori Italiani rilancia e, pur
riconoscendo la validità della norma, richiede una sua maggiore valutazione e
valorizzazione, al fine di incentivare la risposta dei giovani, grazie
all’inserimento di efficaci elementi attrattivi, tra i quali il miglioramento
dell’accesso ai terreni agricoli e a quelli incolti, per esempio con
l’estensione del modello della Banca della Terra, anche alle proprietà private
e in tutto il territorio nazionale. Occorre, infine, porre le basi per una
maggiore connessione tra i giovani delle aree urbane e le comunità dei
territori rurali, per integrare sempre più scuola e agricoltura: su questo
Cia-Agricoltori Italiani ha già avviato un progetto con la Rete degli Istituti
agrari Senza frontiere, coordinato dalla sua Agia.
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