Una delle novità più significative introdotte dalla Legge di
Bilancio è quella inerente il contratto di affiancamento.
Si tratta di un inedito assoluto per il nostro sistema
giuridico, uno strumento che favorisce il passaggio generazionale della
gestione dell’attività in agricoltura tra persone non legate da parentela (ben
diverso quindi sia dal Patto di famiglia sia dal passaggio in caso di
successione). Ecco le principali peculiarità di questo istituto giuridico:
· coinvolge un
giovane tra i 18 e i 40 anni e un ultrasessantacinquenne o pensionato, che non
siano titolari del diritto di proprietà;
· prevede un
progetto imprenditoriale, condiviso dalle parti, che definisca i reciproci
obblighi;
· non richiede
necessariamente l’autorizzazione del proprietario del terreno condotto
dall’agricoltore ultrasessantacinquenne;
· il contratto
– della durata di tre anni - può concludersi anche con il passaggio della
titolarità dell’attività al giovane.
Tutto questo risponde alle esigenze dei nostri giovani
imprenditori (e i Giovani di Confagricoltura si sono fatti più volte portavoce
di questa istanza) che vogliono intraprendere un’attività in agricoltura o
maturare comunque un’esperienza professionale in questo ambito, e contribuisce
inoltre ad arginare la frammentazione della proprietà agricola sempre più
diffusa nel nostro Paese, che penalizza non poco il nostro settore.
Questo è un primo passo che potrà aiutare al rafforzamento,
anche strutturale, del nostro settore e che potrà essere oggetto di ulteriori
integrazioni per una migliore disciplina dell’istituto che può dare un
contributo rilevante all’agricoltura.
Per approfondimenti e dettagli: parltrib@confagricoltura.it;
06.6852.370.
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