“Per la Puglia, per l’intera regione, è fondamentale
affrontare tecnicamente, e in modo da risolvere concretamente i problemi
esistenti, le questioni da cui dipende il definitivo decollo del settore
agrituristico”. Lo ha dichiarato Raffaele Carrabba, presidente di
Cia-Agricoltori Italiani Puglia che ha inviato, all’attenzione dell’assessore
regionale alle Risorse Agroalimentari, Leonardo Di Gioia, la richiesta
ufficiale per la convocazione urgente di un tavolo tecnico di lavoro
inter-assessorile sull’applicazione della Legge Regionale dell’Agriturismo. “Ci
sono questioni da risolvere presto -ha aggiunto Carrabba- per mettere nelle
condizioni gli operatori agrituristici di lavorare nelle migliori condizioni”.
Sul tavolo, infatti, restano inevasi i chiarimenti e l’applicazione definitiva
di alcune importanti misure: l’utilizzo della cucina agrituristica anche per la
trasformazione dei prodotti aziendali; l’approvvigionamento della fonte idrica
a servizio delle strutture; la costituzione dell’osservatorio regionale; la
classificazione delle aziende agrituristiche così come prevista dal Mipaaf;
l’organizzazione dell’ufficio agrituristico regionale; la revisione dei criteri
della misura 6.4 del PSR. “All’assessore Di Gioia -ha spiegato il leccese
Giulio Sparascio, presidente nazionale di Turismo Verde, l’associazione della
Cia che raggruppa le aziende agrituristiche- portiamo le osservazioni e le
esigenze espresse direttamente dagli operatori agrituristici che recentemente
abbiamo riunito a Salve (Le), per discutere di agriturismo, multifunzionalità e
dell’applicazione della legge regionale 42/2013. Gli operatori degli
agriturismi pugliesi auspicano che, in tempi brevi, possano essere approvate le
linee guida per l’utilizzo delle cucine come laboratori di trasformazione dei
prodotti e l’uso dell’acqua dei pozzi: si tratta, in entrambi i casi, di regole
già recepite dalla legge nazionale che aspettano di essere attivate attraverso specifiche
linee guida a livello regionale”.
Gli agriturismi in
Italia e in Puglia. Sono oltre 21.000 le aziende agrituristiche in Italia, con
un incremento costante. In Puglia, invece, gli agriturismi autorizzati sono
circa 700 a fronte di oltre 1700 operatori iscritti nell’apposito albo. Nella
nostra regione, dal 2015, le strutture agrituristiche hanno totalizzato una
media di quasi 500mila presenze all’anno, per un fatturato annuale che nel 2018
potrebbe toccare i 20milioni di euro. L'azienda agrituristica preserva suolo e
paesaggio dall'avanzata di cemento, da incuria e degrado che hanno già
"bruciato" 2 milioni di ettari di terreno agricolo negli ultimi
vent'anni. Inoltre, contrasta il dissesto idrogeologico che nel nostro Paese
riguarda 6.633 comuni e il 9,8% della superficie nazionale e, soprattutto,
conserva la biodiversità. L'Italia ha più di 5.000 prodotti agroalimentari
tradizionali tra le pieghe del Paese, uno su quattro a rischio estinzione.
"È il nostro turismo dei valori -ha spiegato Giulio Sparascio- nel quale
cerchiamo di mettere in armonia la conservazione dell'ambiente, delle
tradizioni e della cultura contadina con la crescita economica e l'identità
locale, fattori che costituiscono il principio attivo dello sviluppo
agrituristico nel tempo".
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