L'agricoltura pugliese, una delle eccellenze italiane,
rischia di rimanere senz'acqua la prossima estate, se non arriveranno nuove
piogge: dopo la siccità del 2017, gli invasi sono ancora mezzi vuoti. E'
l'allarme lanciato dall'Anbi, l'associazione nazionale dei Consorzi di bacino.
"I livelli registrati negli invasi gestiti dal
Consorzio per la bonifica della Capitanata - scrive l'Anbi in un comunicato -
sono tutti ben al di sotto di quelli registrati negli ultimi 5 anni: bacino di
Occhito sul Fortore, mc. 102.346.280; bacino Capaccio sul Celone, mc.
7.073.500; bacino San Pietro sull'Osento, mc. 2.300.000; bacino Marana
Capacciotti, mc.16.284.600".
"Se permane questa situazione e non arriveranno
abbondanti piogge nel breve periodo - prosegue l'Anbi - si rischia di non poter
assicurare una regolare dotazione idrica per le colture.
Per questo è stato già lanciato un preoccupato invito agli
agricoltori, affinché tengano conto della probabile situazione di carenza
idrica".
"Considerando il riempimento pluriennale dei principali
bacini meridionali, torna prepotente la necessità di nuovi invasi, capaci di
aumentare la resilienza idrica del territorio" commenta Francesco
Vincenzi, Presidente dell'Anbi.
"La situazione pugliese - conclude Massimo Gargano,
Direttore Generale di Anbi - è ancora più sconcertante, se si considera che in
Puglia sono ben 4 le grandi opere idrauliche incompiute, costate finora oltre
66 milioni di euro. Alla politica, che sarà chiamata a guidare il Paese,
chiediamo di chiudere i conti con un passato che non ci può appartenere".
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