
E' il primo e più grande partenariato internazionale
specificatamente dedicato alla ricerca di base e applicata per l'agroalimentare
nel Mediterraneo. Coinvolge 19 Paesi, di cui 8 non Ue, e la Commissione
europea, che hanno contribuito con quasi 500 milioni per il 2018-2028. Nel
primo anno di attività ha finanziato 36 progetti su gestione dell'acqua,
agricoltura sostenibile e catene del valore agroalimentari, con un totale di
48,5 milioni di euro. Italia e Spagna sono i Paesi con il maggior numero di
partecipazioni e coordinamento dei progetti.
Si tratta di un esordio "molto incoraggiante" per
un partenariato cui "l'Italia lavora dal 2012", e che costituisce
un'opportunità "per la ricerca, la cooperazione, lo sviluppo economico e
la diplomazia scientifica" nel Mediterraneo, spiega il presidente di
PRIMA, Angelo Riccaboni. "Un'accelerazione decisiva" aggiunge, è
arrivata nel 2014, con la presidenza italiana dell'Ue, quando il partenariato
assume una precisa fisionomia. Nel 2018 il primo invito a presentare progetti,
con 840 proposte ricevute e 5.400 soggetti pubblici e privati coinvolti.
Fonte: Ansa
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