
La richiesta arriva da Confagricoltura attraverso le voci
del presidente nazionale della sezione agrumicola Gerardo Diana e del
presidente di Confagricoltura Catania Giovanni Selvaggi che chiedono al
Ministero delle Politiche agricole e all’Europa l’apertura di un dialogo
immediato sull’applicazione di misure che ristabiliscano i principi del mercato
e della concorrenza leale.
“La campagna agrumicola che sta per terminare ha visto una
crescita esponenziale dell’importazione di arance africane, che si sono
rivelate temibili concorrenti per le produzioni italiane ed europee”, afferma Diana.
“Ci siamo trovati a fronteggiare un quantitativo enorme di
prodotto africano arrivato in Europa pronto per essere venduto a prezzi
notevolmente più bassi di quello che un qualsiasi produttore italiani può
applicare. Le cause di questa concorrenza al ribasso sono le regole dl mercato
falsate. Chi produce avendo a disposizione lavoro a basso costo controlli
blandi sulla sicurezza alimentare si trova ad avere un vantaggio competitivo
enorme. Prima dell’inizio della prossima campagna agrumicola si deve ragionare
seriamente su dei meccanismi legislativi che impediscano ai produttori dei
paesi africani di giocare allo stesso nostro tavolo da gioco ma con un mazzo di
carte truccate”, conclude il presidente della sezione agrumicola di Confagricoltura.
L’allarme scattato anche in Spagna
Ad essere interessata all’invasione delle arance africane
non è solo l’Italia. Dalla Spagna, altro storico paese produttore agrumi,
l’allarme era già scattato qualche mese fa in seguito alla diffusione dei dati
sulle importazioni di agrumi da Sudafrica, Egitto e Turchia all’Europa cresciute di oltre 1,5 milioni di
tonnellate dal 2014 al 2018.
“Ci troviamo davanti ad una situazione allarmante ed è
chiaro che devono essere messe in atto le procedure necessarie per determinare se
applicare eventuali clausole di salvaguardia, come deciso dalla Commissione
europea nel caso del riso, spiega il presidente di Confagricoltura Catania
Giovanni Selvaggi.
“Se non si pone rimedio ‘impatto di questa concorrenza
potrebbe diventare devastante per i redditi di migliaia di famiglie che hanno
già vissuto l’attuale crisi degli agrumi dettata non solo da ragioni di mercato
ma anche dalla necessità di dover reimpiantare migliaia di ettari di agrumeti
colpiti dal virus Tristeza”, aggiunge Selvaggi.
Il problema fitosanitario
E proprio il problema fitosanitario, secondo i
rappresentanti Confagricoltura, è l’altro grave rischio derivante dalle
importazioni selvagge.
“Abbiamo combattuto e stiamo combattendo contro un virus
come la Tristeza che ha annientato la nostra agrumicoltura e adesso con questa
politica del laissez passer rischiamo di andare incontro all’importazione di
fitopatie come il greening che in Sudafrica è presente e da noi no. Sarebbe una
vera beffa”, conclude il presidente di Confagricoltura Catania.
Fonte: Corriere Ortofrutticolo
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