Il mirto è una pianta aromatica, generalmente presente
all’interno dell’area del Mediterraneo, questo piccolo arbusto appartiene alla
famiglia delle Myrtaceae è da tempo utilizzato per le sue varie proprietà
benefiche. La sua coltivazione è inoltre agevole sia che si disponga di un
terreno adatto che di un balcone dove farlo crescere in un vaso.
Noto anche col nome scientifico Myrtus Communis, il mirto
tende a crescere in maniera spontanea all’interno della macchia mediterranea,
dai litorali fino a un’altitudine di circa 500 metri. La sua altezza raggiunge
invece una misura massima vicina ai 2 metri, produce piccole bacche di colorito
blu scuro mentre i fiori sono bianchi.
La fioritura del mirto avviene a cavallo di primavera ed
estate (tra maggio e luglio), mentre i piccoli frutti giungeranno a maturazione
una volta sopraggiunti i mesi invernali.
Proprietà e benefici
Molte delle proprietà curative del mirto vengono offerte
attraverso il mirtolo, il suo olio essenziale, al cui interno si trovano
mirtenolo, geraniolo e canfene. Completano il quadro resine e tannini.
I benefici associati al mirto vanno dal miglioramento
dell’attività digestiva (grazie anche a proprietà astringenti) all’azione
balsamica e antinfiammatoria, che offre sollievo e giovamento a chi soffre di
tosse, bronchite e formazioni di catarro. Si rivela utile anche per contrastare
casi di gengivite.
L’utilizzo di queste sue capacità, alle quali si uniscono
anche quella antisettica e quella tonica, la rendono un rimedio naturale contro
le emorroidi. Proprie le due ultime citate sono invece lo spunto per l’utilizzo
di olio essenziale di mirto all’interno di creme naturali e detergenti intimi
dedicati alle pelli sensibili.
L’azione benefica nei confronti dell’apparato respiratorio è
deputata principalmente al decotto di mirto, che viene realizzato a partire
dalle foglie secche di questa pianta officinale. Il benessere del sistema
digestivo è invece considerato connesso alla sua assunzione sotto forma di
infuso.
Molto conosciuto è infine il liquore che viene prodotto a
partire dai frutti anziché dalle foglie. I benefici in questo caso
sembrerebbero essere essenzialmente digestivi, seppure se ne consigli un
utilizzo moderato in quanto bevanda alcolica.
Cura della pianta
Clima caldo, soleggiato e terreno ben drenato. Questi sono i
caposaldi della coltivazione del mirto, che mal tollera i climi eccessivamente
freddi e piovosi. Si tratta comunque di una pianta in grado di tollerare brevi
gelate, che richiede tuttavia di essere coperta per potervi sopravvivere.
Come sopracitato fiorisce in primavera/estate e porta a
maturazione i suoi frutti in inverno. L’annaffiatura deve essere regolare,
sebbene occorra verificare che la terra si sia asciugata prima di procedere, in
quanto la pianta mal tollera i ristagni d’acqua.
La potatura del mirto non deve essere aggressiva, ma
limitarsi ai succhioni nati alla base del tronco e allo sfoltimento dei rami
più alti o di quelli danneggiati da pioggia, vento o altri fenomeni
meteorologici. Tale pratica avviene di solito nel mese di marzo.
La sua riproduzione può avvenire sia per talea che
piantandone i semi. Prima della “messa a dimora” in caso di talea è opportuno
procedere con la concimazione del terreno mediante utilizzo di concime a lenta
cessione. Non teme in maniera particolare le infezioni fungine, ma risulta
debole nei confronti degli attacchi da parte di cocciniglia e afidi.
La coltivazione in vaso richiede infine qualche differente
accortezza. A cominciare dalla scelta di un vaso sufficientemente capiente, che
misuri almeno mezzo metro di altezza e altrettanto di diametro. Sono
consigliate a questo scopo le varietà dalle dimensioni più ridotte.
Di anno in anno, fino a che la crescita della pianta lo
renda necessario, il vaso dovrà essere cambiato con uno più grande. Una volta
raggiunta la dimensione massima si potrà sostituire annualmente il solo
terriccio. Ricordarsi durante i mesi più freddi di tene.
Fonte: GreenStyle
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