E' di stretta attualità il tema
dell'origine obbligatoria in etichetta del grano usato per la pasta per poter
valorizzare la cerealicoltura italiana e difenderla dalla crisi causata dal
crollo dei prezzi e dalla concorrenza estera.
Una crisi che in Italia coinvolge
più di 300mila aziende e 2 milioni di ettari interessati dalla coltura.
E alcune aziende già da alcuni
anni hanno intrapreso la strada della certificazione volontaria per offrire
prodotti 100% italiani.
Tra i primi pastifici a lanciare
una pasta 100% italiana fu Granoro, in Puglia, nel 2012, seguita poi da altre
aziende.
Un'idea che è stata oggi anche di
diverse imprese della grande distribuzione, come ad esempio Coop, Lidl, Iper,
che offrono una linea di pasta italiana 100% con il loro marchio.
Un settore, quello della pasta di
qualità italiana, che trova però le maggiori espressioni nei pastifici di
carattere più locale, magari, artigianale, che spesso sposano il concetto di
qualità con l'identità territoriale, usando grani locali, o addirittura di
produzione aziendale, come nel caso di alcune cooperative e aziende agricole.
E un buon numero dei principali
pastifici a realizzare pasta da solo grano italiano, si trovano nelle regioni
del Centro Italia, che dopo il meridione, sono tra le zone maggiormente vocate
per la coltivazione del frumento duro.
Si possono ricordare il pastificio
Verrigni e il pastificio Giuseppe Cocco in Abruzzo o pasta Mancini nelle
Marche, i pastifici Palandri e Fabianelli in Toscana.
Toscana e Marche si distinguono
anche per le aziende agricole, o cooperative, che hanno intrapreso la
produzione aziendale di pasta, come la cooperativa produttori di Santa Luce e
l'azienda agricola Floridda a Pisa, la cooperativa Agrituscan a Siena, così
come l'azienda Girolomoni a Urbino e la cooperativa La Terra e il Cielo ad
Ancona.
Un tipo di prodotto, quello della
pasta italiana, che ha iniziato a fare seguaci anche nella grande industria
alimentare, come la Barilla, che dal 2014 ha lanciato una nuova linea di pasta,
a marchio Voiello, con grano varietà Aureo 100% italiano, coltivato in Abruzzo,
Molise, Puglia e Campania.
Barilla, una delle poche realtà a
riuscire a distribuire la sua pasta 100% italiana su tutto il territorio
nazionale, ha rinnovato in questi giorni i contratti triennali con i
produttori.
Un accordo importante per
l'Abruzzo che conta 30mila ettari coltivati a grano duro, per una produzione di
oltre un milione di quintali di frumento duro.
Una strada, quella della pasta
100% italiana, che si spera faccia da apripista all'origine obbligatoria del
grano in etichetta, e contribuisca a far ritornare uno dei prodotti simbolo
dell'Italia, veramente italiano al 100%.
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